Produzione ancora sotto i livelli pre-Covid, digitalizzazione e sostenibilità: sono i temi emersi dal webinar “The Covid storm: from difficulties to relaunch” promosso da Expo Riva Schuh mercoledì 22 luglio, con il quale la manifestazione rivana apre una serie di incontri digitali per tenere aperto il dialogo con il suo pubblico.

Ospite dell'evento un prestigioso panel internazionale di relatori: sul fronte della produzione, i rappresentanti dei principali gruppi nazionali presenti in fiera, Joao Maia, direttore della portoghese Apiccaps, Leticia Sperb Masselli direttore generale del Brazilian Footwear Project di Abicalçados, Aqeel Ahmed Panaruna presidente dell'indiano Council for Leather Expoorts e Li Yuzhong, presidente di CLIA-China Leather Industry Association. Sul fronte della distribuzione, si sono alternate le testimonanze Elvio Silvagni presidente di Goldstar-Valleverde, Claudio Alessi, presidente di Bata Europa, e Stephan Krug, Ad di Sabu Schuh Marketing Gmbh.

Produzione

I relatori disegnano una geografia ancora segnata dalla pandemia. A livello globale, lo studio condotto da World Footwear di Apiccaps illustrato da Joao Maia evidenzia un calo del 22,5% della produzione: “ma si tratta ancora di un dato parziale, che potrebbe essere aggiornato a -30% a fine anno. Per effetto del Covid andiamo incontro a grossi cambiamenti: il nostro sondaggio evidenzia che il 42% degli intervistati diversificheranno la supply chain e nel 39% accorceranno la filiera”.

Mentre il colosso cinese, segnala Li Yuzong, attualmente è al 70% della produzione, paesi come India e Brasile, oggi in piena emergenza, lamentano una situazione drammatica, dalla quale ci si sta sollevando lentamente. Ma nella crisi ci sono anche delle opportunità: “In Brasile stiamo cambiando modello di business e stiamo tornando ad essere meta importante per la riallocazione della produzione”. In India, che si posiziona meta ideale per il sourcing “Il nostro Governo ha in programma il varo di un nuovo parco industriale per la calzatura – spiega Aqeel Ahmed Panaruna – che darà una spinta al nostro settore, inoltre la mitigazione delle imposte darà nuovo slancio all'export per ora assestato al 10% della produzione”.

E nella fase post Covid? Digitalizzazione e sostenibilità sono i fattori chiave indicati dai relatori: dall'utilizzo di piattaforme digitali per la promozione dell'export adottate da paesi come Portogallo e Brasile, allo sviluppo di prodotti e processi che siano sostenibili da un punto di vista ambientale ed etico.

Distribuzione

Il lockdown ha penalizzato molto la distribuzione che ha parzialmente compensato le perdite con l'ecommerce. La pandemia ha imposto a molti di rivedere il modello di business: “Crediamo che questa crisi possa rappresentare un'opportunità – commenta Claudio Alessi – cambieremo la gestione delle relazioni con fornitori che possono reagire molto in fretta agli ordini e con i titolari dei negozi”. Stephan Krug ha puntato sull'allungamento della stagione estiva e sul rimandare di quattro settimane quella invernale: “Dobbiamo rivedere il sistema per avvicinarci di più alla domanda dei clienti”. Dalla prospettiva di un produttore, anche Elvio Silvagni ha rivisto il rapporto con la distribuzione, e dopo una PE con il 20% in giacenza, per l'AI ha preferito tornare in negozio e riscrivere gli ordini andando incontro alle mutate esigenze dei clienti.

E per il futuro? I relatori prevedono che il consumatore utilizzerà di più strumenti digitali come l'ecommerce o le modalità clck&collect, chiederà di più calzature confort e sportive, cercherà prodotti sostenibili.


Leticia Sperb Masselli
Li Yuzhong
Stephan Krug
Aqeel Ahhmad Panaruna
Claudio Alessi
Joao Maia
Paolo ed Elvio Silvagni