Isabella Ratti e Ilaria Marocco

Il settore della moda si inserisce in un processo creativo di digitalizzazione che ha l’obiettivo di connettere, attraverso la tecnologia, il mondo reale e quello virtuale. Quando si parla di fashion, la sperimentazione punta alla realizzazione di capi attraverso simulazioni, formati digitali e forme organiche iper-realistiche, prima di arrivare alla produzione del capo di abbigliamento vero e proprio.

Si tratta di un mondo in cui è possibile realizzare da zero e in modo ecosostenibile qualsiasi genere di design, anche in movimento o creato con materiali che non possono essere modellati da mani umane. L’assenza di vincoli e le possibilità infinite di dare libero sfogo alla fantasia diventano un fattore fortemente attrattivo per giovani artisti, designer e stilisti.

La moda digitale è un mercato che già da anni esiste in modo proficuo nel metaverso. Bastano un computer e il giusto software di progettazione per fare in modo che un artista liberi il proprio potenziale creativo. Inoltre, il progetto realizzato può essere immediatamente condiviso e venduto sia sui social che nei negozi online. Siamo di fronte a un nuovo universo digitale che potrebbe modificare l’intera visione del mondo della moda.

Il metaveso non è una dimensione parallela, ma si tratta di una vita virtuale che si interseca e si connette con quella reale. Il concetto di metaverso è stato preso di mira anche dagli sguardi interessati di importanti imprenditori, come Mark Zuckerberg che ha ribattezzato con il nome Meta la società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp. Questo fa pensare che il metaverso è la “next big thing” che cambierà l’approccio alla tecnologia, ma anche alle relazioni personali e professionali.

Siccome si prevede che nel futuro gli affari si faranno anche nella dimensione digitale, è già arrivato il momento per imprenditori e professionisti di ragionare sulla propria presenza strategica nel metaverso. “Avere un’immagine coerente con il proprio settore professionale è molto importante per il successo e per facilitare le relazioni con clienti, aziende e potenziali partner”, afferma Isabella Ratti, Personal Branding Expert e co-fondatrice dell’Accademia Italiana Consulenza di Immagine insieme a Ilaria Marocco.

Il primo passo da fare, per avere una presenza nel metaverso, è impostare il proprio avatar che deve avere un’identità forte e riconoscibile, proprio come avviene nella vita reale. Se da un lato si ha la totale libertà di creare l’avatar digitale che si desidera, dall’altro è bene attenersi a delle ‘regole d’oro’ che riguardano forme, cromie, abbigliamento e accessori, tutti mezzi di comunicazione con l’interlocutore. Come dice Ilaria Marocco, Business Dress Coder “L’abbigliamento ha un potere comunicativo. L’impatto positivo scaturisce quando c’è coerenza e congruenza tra lo stile, il messaggio che si vuole trasmettere e l’occasione”.

Insomma, nell’articolo precedente abbiamo visto come il metaverso può essere interpretato non solo come gioco in cui nascondersi per essere qualcun altro, ma anche come potenziale strumento di lavoro sostenibile per creare collezioni personalizzate risparmiando risorse. Ora, scopriamo che la nostra immagine nel metaverso deve essere coerente e curata per trasmettere i messaggi desiderati.

Sembra proprio che ai ‘designer del futuro’ toccherà studiare non più solo le tendenze del mondo reale, ma anche quelle virtuali. Allora, è bene conoscere alcune regole.

Per un look professionale e autorevole, per esempio, l’uomo può optare per un abito anche 3 pezzi strutturato dalle linee classiche e dritte nei toni del grigio o blu, cravatta rossa tinta unita o regimental, spalline strutturate e squadrate, camicia azzurra o bianca, orologio con cinturino in pelle, scarpa in pelle abbinata nel colore e nel tessuto a cintura, cappello. Può inoltre enfatizzare i tratti squadrati del viso con tagli e barba corta ben definita. Per la donna, invece, l’outfit ideale prevede pantalone strutturato gessato anche con giacca doppiopetto, tacco alto rosso (simbolicamente associato a un carattere dominante) acconciatura tirata (tipo chignon) o capelli corti, accessori minimal piccoli (punti luce o perle), valigetta o borsa squadrata

Se invece l’intento è quello di presentarsi sul metaverso con un’attitudine dinamica, attiva e intraprendente, l’uomo può scegliere uno spezzato, con pantalone e camicia bianca (anche fuori dal pantalone) con maniche rimboccate, sneakers e orologio in metallo. La donna invece può giocare sul mix di capi formali e informali, magari con una giacca destrutturata (anche in felpa) e una t-shirt, abbinata a jeans scuri e scarpe flat.

Se l’obiettivo è attirare l’attenzione, si può azzardare un outfit chiassoso e colorato, con tessuti lucidi, accessori ingombranti, scollature profonde, trasparenze, tagli asimmetrici o applicazioni (fiori, piume, maxi colletti…). Per essere ascoltati, invece, è preferibile un outfit lineare, rigoroso, senza eccessi, magari monocolore: ottimo il 3 pezzi che porta l’attenzione direttamente sul viso.