Per un lungo periodo ci siamo trovati rinchiusi in una sorta di ‘bolla’ fuori dal tempo e dallo spazio. Il lock-down ha segnato un ‘prima’ e un ‘dopo’ dalle conseguenze destinate a durare anche nel lungo periodo e che proietta profondi riflessi sul nostro modo di vivere. Molti di noi si sono accorti che il ‘prima’ era scandito da ritmi troppo veloci, troppo vorticosi e, in fondo, privi di senso. Fermarsi ha significato dare nuovo valore al tempo. Una riflessione che ha visto protagonista, per primo nel mondo della moda, il re dell’eleganza Giorgio Armani che, lo scorso aprile, ha affidato alla rivista WWD queste parole: “Basta con la moda come puro gioco di comunicazione.” Armani ha detto di voler allineare, d’ora in avanti, la presentazione delle proprie collezioni con le stagioni reali e di voler fuggire la spettacolarizzazione fine a se stessa. Ma non è solo questo. Lo stilista ha affermato con convinzione: “L’emergenza in cui ci troviamo dimostra che l’unica via percorribile sia un attento e ragionato rallentamento. La crisi è un’opportunità per ridare valore all’autenticità”. L’invito di Armani a rallentare i tempi della moda è stato presto accolto e sostenuto dallo stilista belga Dries Van Noten in una lettera aperta al sistema, e in seguito anche dalle camere della moda americana e inglese, il Council of Fashion Designers of America (Cfda) diretto da Tom Ford e il British Fashion Council (Bfc). Negli 'Appunti dal silenzio', pubblicati su Instagram dal direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, egli afferma: “Sono diventato consapevole della ‘tirannia della velocità’, sento l'esigenza di un tempo mio, svincolato da scadenze etero-imposte che rischiano di mortificare la creatività".  E di sicuro questo sarà un trend che non interesserà solo il mondo delle griffe e dell’alta moda ma che, a cascata, coinvolgerà tutto il mondo dell’abbigliamento e degli accessori: il fashion si orienterà verso prodotti con un maggiore contenuto di qualità e ricerca, più autentici e ben fatti, pensati per durare nel tempo e non per esaurirsi nell’arco di una breve stagione. Ma dopo un lungo periodo passato chiusi in casa, in abiti casual o in tuta da ginnastica, sarà anche difficile rinunciare al piacere di abbigliamento e scarpe comodi, che garantiscono piena libertà di movimento. Per questo motivo, con tutta probabilità, assisteremo a una crescita ancora maggiore del casualwear e dello sportswear, con le sneaker sempre più protagoniste in molteplici occasioni della quotidianità, ma anche con calzature caratterizzate da accorgimenti studiati per favorire il confort e la praticità, come tacchi corposi, solette interne antifatica, o suole che restituiscono l’energia. Nell’articolo già citato, Armani parla anche di ecologia. Di presentazioni e sfilate cruise in giro per il mondo sempre più spettacolari e inquinanti, così come è inquinante, in generale, il mondo della moda per come è stato concepito fino a ora. Secondo Fashion Revolution, il movimento globale nato nel 2013 in seguito al crollo del Rana Plaza in Bangladesh, ogni anno sono prodotti tra gli 80 e i 150 miliardi di capi di abbigliamento e quasi i tre quinti di questi sono indossati poche volte per poi finire nelle discariche o essere distrutti entro un anno dalla produzione: un enorme impatto negativo sull’ambiente. Nella lettera delle Camere della moda americana e inglese ai propri stakeholders si legge: “Attraverso la creazione di un minor numero di prodotti, con livelli più elevati di creatività e qualità, i prodotti saranno valorizzati e la loro durata di conservazione aumenterà. L'attenzione alla creatività e alla qualità dei prodotti, la riduzione dei viaggi e l'attenzione alla sostenibilità aumenteranno il rispetto del consumatore e, in ultima analisi, il suo maggiore gradimento per i prodotti che creiamo”. Ecco allora che il trend green sarà ancora più importante, con abiti e accessori dal basso impatto sull’ambiente, nel rispetto della natura e dell’uomo, ma anche destinati a durare più a lungo.

AUTENTICITA’ E VALORE

“Le persone vorranno vestiti che durino” Giorgio Armani


 CONFORT

“Nei prossimi mesi si punterà soprattutto su funzionalità e classicità” Lee Wood, Dirk Bikkembergs (D.it)


GREEN

 “Le nostre azioni spregiudicate hanno incendiato la casa che abitiamo" Alessandro Michele, Gucci