Il primo appuntamento post-fiera della kermesse di Expo Riva Show, palinsesto di Expo Riva Shuh e Gardabags, delinea l'identikit del consumatore del futuro – ottimista, consapevole e sempre connesso – con il contributo di tre importanti rappresentanti del retail marketing e trend analyst del sistema moda: Eugenia Maria Errobidarte, senior consultant di WGSN, Karin Zaghi, Associate Professor of Practice of Channel and Retail di SDA Bocconi, e Enrico Cietta, Ceo di Diomedea.  

In un contesto sempre più phygital, dove l'esperienza di acquisto digitale non esclude quella fisica, il mercato si deve preparare a soddisfare le esigenze di un consumatore multiforme, con nuovi bisogni e abitudini, più attento a cosa e come acquista, interprete di un sistema di valori.

Ne è certa Eugenia Maria Errobidarte che identifica cinque diversi drive di comportamento d'acquisto. Il più interessante è il progredire verso un trend local vs global come conseguenza diretta all'emergenza attuale a cui si unisce una maggiore attenzione ai temi della sostenibilità. Più informato e consapevole, il consumatore premia la trasparenza dei brand e ricerca prodotti più allineati ai suoi valori. Anche e soprattutto in uno scenario ancora dominato dall'e-commerce, in cui alla rapidità di acquisto si contrappone una tempistica più dilatata che permette di costruire una più attenta percezione del prodotto.

Due fattori sono incoraggianti per il futuro: il fatto che nonostante la situazione economica incerta, l'ottimismo nei confronti del futuro sia l'atteggiamento predominante soprattutto tra la Generazione Z, e i rapidi cambiamenti globali che spostano l'asse dei consumi in Asia, che entro il 2040 deterrà il 40% dei globali. 

In questo contesto, si inseriscono i profili di cinque tipologie di consumatori che fluidamente possono combinarsi tra loro: il Value Shopper, il cui processo decisionale è influenzato dall'identità ed i valori del brand; il Local Shopper che, quando non acquista sul web, si rivolge alla realtà locale a lui nota e vicina, guidato da ragioni emotive e qualitative del prodotto che conosce e diventa garanzia di ciò che acquista. La qualità è centrale anche per lo Slow Shopper, attento sia alla sostenibilità, sia al recupero di una dimensione meno frenetica nel processo di acquisto di cui ama assaporare i momenti e condividerli con la community; l'Autonomous Shopper che, complice l'esperienza maturata nei mesi di lockdown, ha adottato uno stile di shopping in autonomia e preferibilmente on line. Infine, l'Optimistic Shopper che, pur considerando positivamente le opportunità generate dalla pandemia, auspica il ritorno ad una dimensione fisica dell'acquisto, alla ricerca di una esperienza più immersiva e interattiva.

Eugenia Maria Errobidarte, senior consultant di WGSN
Enrico Cietta, Ceo di Diomedea
Karin Zaghi, Associate Professor of Practice of Channel and Retail di SDA Bocconi