Quale sarebbe stato il volto dei saloni parigini che si sono svolti a gennaio senza gli effetti dello sciopero dei trasporti? In mancanza di una sfera di cristallo, il bilancio che si deve redigere è necessariamente molto influenzato dallo sfavorevole contesto sociale che ha accolto l’ultima edizione del salone Who’s Next, svoltosi dal 17 al 20 gennaio scorsi. Come a gennaio 2019, le presenze sono ulteriormente calate: 42.565 visitatori in quattro giorni, per una diminuzione del 4,6% rispetto all’anno scorso. Un bilancio neanche troppo negativo, se si considera che lo sciopero dei trasporti in Francia è continuato anche nella settimana della manifestazione e la pausa su questo fronte è avvenuta solo il lunedì, ultimo giorno di fiera.
Bisogna sottolineare che gli organizzatori si erano provvisti di un servizio di navette che, secondo Who’s Next, ha permesso di trasportare in fiera 2.000 persone dalle stazioni e dagli aeroporti. Eppure la percentuale di buyer presenti all’appuntamento è salita dello 0,77% rispetto all’edizione precedente. Da qui sicuramente la doppia impressione di alcuni marchi di aver vissuto una bella fiera, pur notando maggiore tranquillità durante l’evento. Con il calo più netto registrato dal contingente francese, ovviamente a causa dello sciopero generale dei trasporti. La percentuale dei visitatori stranieri è invece aumentata, del 35%, in questa edizione. In testa ai visitatori esteri di Who’s Next, ci sono italiani, spagnoli, belgi e giapponesi, seguiti da vicino da britannici e tedeschi, le due nazionalità che hanno avuto la maggiore progressione in questa sessione della fiera. La prossima edizione si terrà dal 4 al 7 settembre.