Ammontano a 2,3 miliardi di euro le perdite causate al retail italiano da furti e rapine. Tra le aziende più colpite ci sono quelle dell’abbigliamento-fast fashion, GDO, calzature e accessori.

furtoAd affermarlo è il rapporto “La sicurezza nel retail italiano 2016” presentato da Crime&Tech che fa capo al centro Transcrime dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con il Laboratorio per la sicurezza ed il supporto di Chekpoint systems.

In pratica se ne va in furti e rapine circa l’1,1% del fatturato totale del retail italiano: una cifra consistente, che però deve essere ritoccata a 3,4 miliardi di euro se si contano anche i soldi spesi per i sistemi di sicurezza. In pratica, circa 60 euro ad abitante.

Tra le regioni più colpite dal fenomeno, la Campania, La Puglia e l’Emilia Romagna. Ci sono po le aree ad alto tasso di rischio comprese tra Alessandria e Bologna, tra Bari e Brindisi e tra Napoli e Cosenza. Mentre, tra le tipologie, si classificano invece per primi taccheggi e rapine, seguiti da furti interni (ad opera di dipendenti) e della catena logistica.

I dati presentati nel rapporto si basano sui rilevamenti compiuti presso un campione di 8.000 punti vendita sparsi per l’intera penisola e corrispondenti a circa il 12% del fatturato di settore.