di Mariacristina Ferraioli

Milano torna a essere la capitale mondiale del design, dopo il lungo stop imposto dalla pandemia, e si prepara a celebrare il suo primato con un’edizione del Salone del Mobile mai così ricca di eventi, mostre, installazioni, presentazioni sparse per ogni angolo della città. Un ritorno attesissimo non solo per tutto l’indotto legato all’evento, che quest’anno festeggia la sua sessantesima edizione, ma anche perché il lungo isolamento ha costretto tutti noi a pensare a un nuovo modo di vivere la casa non solo come ambiente domestico, ma anche come spazio in cui modulare il proprio tempo a 360 gradi.

Del resto, il lockdown e lo smartworking, sempre più diffuso, hanno spostato attenzione e investimenti sulla sfera domestica. Anche il mondo della moda sembra guardare con sempre maggiore attenzione alla casa per espandere business e creare nuove forme di identità visiva. Un’attitudine iniziata già da diversi anni, che vede proprio nell’Italia, e nella città di Milano in particolare, il suo centro nevralgico. In principio fu Giorgio Armani che già nel 2000 lanciò una linea “casa” aprendo di fatto un mercato a cui le altre maison si sono adeguate.

Oggi è una tendenza diffusa e non più di nicchia come dimostra la recentissima apertura di flagship store dedicati alle collezioni casa dei grandi nomi del lusso che puntano sempre di più su lifestyle e design. Se il comparto moda ha, infatti, sofferto e non poco durante gli ultimi due anni, il segmento “casa”, ha invece tenuto il passo registrando una crescita notevole e ancora ampi margini di sviluppo. La tendenza diffusa è quella a non accontentarsi più di spazi anonimi in cui vivere ma di rendere la propria dimora confortevole e visivamente attraente seguendo il diktat dell’esclusività.

Dolce&Gabbana


Il fashion, dunque, punta sul design e le home collection in arrivo si moltiplicano. Dall’abito agli accessori fino al divano e ai complementi d’arredo, le grandi case di moda si presentano sul mercato con il proprio mix identitario di stili, pattern e materiali, per una brandizzazione totale che tocca ogni aspetto della vita. L’attenzione della moda per il design si manifesta anche nella scelta di aprire grandi store nei quali poter acquistare esclusivamente complementi di arredo. Fendi, ad esempio, ha da poco chiuso un accordo con Design Holding, il più grande gruppo nel settore del design di alta gamma, dando vita a FF Design, Fashion Furniture Design, una nuova società finalizzata a sviluppare il mondo Fendi Casa. Dai letti ai divani fino ai coffee table, la nuova linea esclusiva Fendi Casa sarà presentata proprio in concomitanza con il Salone del Mobile 2022 nel nuovo super flagship store aperto in Piazza della Scala. Anche Dolce&Gabbana ha inaugurato un nuovo negozio, sempre a Milano, dedicato alle collezioni casa ispirate ai motivi iconici che hanno reso la maison famosa nel mondo. Stesso discorso per Versace, Diesel e Missoni, da anni ormai nel mercato del complemento d’arredo.

Colville, marchio creato da Molly Molloy, designer di Marni e Lucinda Chambers

Non solo grandi nomi, ma anche i giovani marchi della moda guardano alla casa per espandere il loro business e trovare nuovi campi di creatività proprio lì dove il design sperimenta collaborazioni con i brand più vicini alla cultura giovanile in un crossover di linguaggi che è già tendenza. Arthur Arbesser ha lanciato durante l’ultima Fashion Week la linea Arthur Arbesser Casa: un mix di tessili per la tavola declinati in quattro stampe riprese dalle sue collezioni moda. Non pago, lo stilista austriaco da anni residente in Italia, presenta durante la Milano Design Week 2022 il suo primo progetto di furniture design “In a Box” in cui traduce le geometrie e i motivi che da sempre caratterizzano il suo linguaggio creativo in una serie di pezzi unici: una sedia, un coffee table e un set di tre contenitori modulari e componibili. I pezzi, prodotti da De Rosso con il coordinamento design di Mario Scairato, sono rivestiti in laminati della collezione WHIMSY di Arthur Arbesser x Abet Laminati. L’idea è quella di rivestire un oggetto con la stessa eleganza e cura sartoriale di un abito con la differenza, però, che un complemento di arredo ha una durata più lunga rispetto ad un capo di moda. Un pezzo, dunque, che diventa un elemento iconico e puoi conservare nel tempo. Stessa attenzione per il dettaglio coinvolge anche Colville, il marchio creato da Molly Molloy, designer di Marni e Lucinda Chambers, ex fashion director di British Vogue, che propone una serie di tappeti, realizzati a mano in Turchia, che ripropongono i colori vibranti, i tagli netti, le texture materiche degli abiti. La creatività la fa da padrone e la moda non è altro, per le due fondatrici del brand, che una via d’accesso privilegiata al mondo dell’arte e del design. E, viceversa, a un crossover continuo che lascia grande spazio all’immaginazione.

Zambaiti Parati



Dalla passerella alla piastrella il passo è breve. Lo sa bene Philippe Plein che ha inaugurato la collezione Philipp Plein Italian Luxury Wallpaper in partnership con la Zambaiti Parati, storica azienda italiana di rivestimenti a parete. La nuova collezione si ispira ai tessuti e ai materiali che Philipp Plein utilizza nelle sue collezioni di abbigliamento e accessori, trasferiti sulla carta da parati, con effetti animalier e materici. È stata realizzata anche una linea tropical con elementi floreali e una linea più geometrica che riprende il logo della casa di moda. I wallpaper sono presentati al pubblico per la prima volta durante il Salone del Mobile, insieme a una linea di arredi, candele ed oggetti, tutti rigorosamente brandizzati da Plein.
È, invece, la ricercatezza del lusso e dell'eccezionalità a dominare l’home collection di Elie Saab sempre in collaborazione con Zambaiti Parati. Interni sontuosi dominati dall’oro, dall’argento, dai materiali preziosi, ricchi di colori e di sfumature che includono parati dallo stile classico fino a quelli d’ispirazione orientaleggiante in linea perfetta con lo stile della Maison.

Home collection di Elie Saab



Un’attrazione fatale, quella tra moda e design, che a ben vedere ha più di un vantaggio. In primis, la capacità di rafforzare l’immagine di un brand attraverso prodotti che sappiano resistere al tempo più a lungo dell’abbigliamento e, contemporaneamente, avvicinare un pubblico di consumatori che punta costantemente all’unicità.