Fresca di nomina quale Direttrice di Riva del Garda Fierecongressi, si è trovata ad affrontare un’emergenza inaspettata e globale come la Covid-19. Come, lei e il suo team, vi siete mossi in questo periodo di lockdown? Quali sono state le priorità che avete dovuto affrontare?

Abbiamo deciso di sfruttare questa fase di apparente ‘inattività’ per condurre delle riflessioni sul lungo termine che riguardassero gli eventi da noi organizzati, in particolare Expo Riva Schuh. Abbiamo avuto molti incontri ‘virtuali’ con le aziende e i grandi player del mercato, al fine di attuare un progetto di innovazione che ci potesse legare a doppio filo con loro durante l’intero arco dell’anno.

Ci può spiegare nel dettaglio di che cosa si tratta?

Abbiamo deciso di programmare durante il corso del 2020 una serie di incontri con le aziende e i primari gruppi di acquisto italiani e internazionali, al fine di comprendere al meglio il momento che stiamo vivendo. Il primo di questi incontri sarà il webinar del 22 luglio, che vedrà protagonisti importanti player della produzione e della distribuzione internazionale, e che mira a offrire una chiara fotografia del mercato in questo delicato momento storico, confrontando ricerche di mercato, criticità, aspettative ecc. Nei mesi successivi seguiranno altri due incontri incentrati sui nuovi trend di consumo e sui cambiamenti che il lockdown e l'Era post-Covid hanno imposto andando a influire inevitabilmente anche sul consumatore.

Quali sono i primi eventi fieristici che avete in programma di organizzare a Riva del Garda e quali le linee guida su cui state lavorando per svolgerli in totale sicurezza?

Prudenzialmente, abbiamo deciso di fissare i primi appuntamenti a partire dal mese di settembre. Si tratta di eventi relativi all’ambito medico-scientifico che si svolgeranno in parte in presenza e in parte in forma ibrida, con trasmissioni in streaming e momenti di interazione diretta. Per garantire il distanziamento sociale e la massima sicurezza, abbiamo previsto spazi più ampi da destinare agli eventi in presenza, così come servizi di catering e ristorazione in linea con i nuovi protocolli.

Per quanto riguarda nello specifico Expo Riva Schuh e Gardabags: con l’annullamento dell’edizione di giugno, le due manifestazioni si proiettano direttamente sull’edizione invernale che verrebbe anticipata a fine 2020: quali cambiamenti interesseranno le due fiere in termini di spazi fieristici e di organizzazione?

Dopo molte consultazioni con le aziende, i buyer ma anche le strutture ricettive della zona, abbiamo stabilito che la data più indicata per lo svolgimento di Expo Riva Schuh è da venerdì 11 a lunedì 14 dicembre, con un’anticipazione della presentazione della stagione invernale. Gli ingressi saranno contingentati e sarà necessario pre-registrarsi, scegliendo una fascia oraria per la visita. Al contempo, manterremo aperta la fiera per un tempo più lungo, per facilitare i visitatori, e saranno previsti più punti d’ingresso. Dove non sarà possibile l’ampliamento dei corridoi, prevederemo percorsi a senso unico. Tutto questo assicurerà la massima sicurezza ad aziende e visitatori, ma al contempo permetterà loro di gestire in maniera ottimale il lavoro e gli appuntamenti.

Nei contatti presi in questo periodo con le aziende espositrici e con i buyer, quali criticità e bisogni sono emersi?

La distribuzione è fortemente interessata ad anticipare gli acquisti della stagione invernale, al fine di perfezionare prima la collezione, ma anche per strutturare meglio la vendita e le strategie di marketing. Questa esigenza riguarda anche il 40% circa delle aziende consultate, e non solo quelle del Far East – come si potrebbe pensare – ma anche le aziende europee. La data di giugno, invece, sembra perfetta per la stagione estiva e, quindi, sarà confermata.

Alla luce di quanto successo, come state procedendo per quanto riguarda ‘Expo Riva Schuh Around the World’?

L’attività di ‘Expo Riva Schuh Around the World’ proseguirà anche in futuro, sempre in collaborazione con ICE, e in particolare riguarderà i mercati di Stati Uniti, Canada, Europa dell’Est, Middle East, Giappone e Singapore, con l’obiettivo di promuovere la nostra fiera in questi Paesi, ma anche di creare un filo diretto con questi mercati. Pensiamo a degli eventi fisici come quelli organizzati in passato ma che potranno, all’occorrenza, essere affiancati o sostituiti da webinar ed eventi online.

In un’ottica a lungo termine, una volta terminata questa emergenza sanitaria, come cambierà il panorama fieristico internazionale?

Penso che la fiera, come momento esperienziale, sia insostituibile, soprattutto in un ambito come quello calzaturiero e pellettiero, dove è fondamentale vedere di persona e ‘toccare con mano’ il prodotto per poter elaborare corrette strategie di acquisto. Al contempo, tuttavia, la fase storica che stiamo vivendo ci ha resi consapevoli di quanto siano importanti la programmazione e la pianificazione del lavoro per ottimizzare tempi e risorse, con un’attività fatta a monte che metta in relazione le aziende con i clienti. La tecnologia sarà, allora, fondamentale per presentare i nuovi prodotti e stabilire un’agenda di appuntamenti in fiera, che permetta ai visitatori di ottimizzare il loro tempo e alle aziende di collocare le risorse adeguate alla gestione dell’evento.