Esplorare e raccontare il mondo di Nike Free

Per creare le scarpe del futuro i designer di Nike devono essere sia concettuali che pratici, una mission che richiede un grande sforzo di prototipazione e “gioco”. Alcuni esempi in queste pagine.

3D EXPERIMENTS
Le immagini in basso rappresentano un processo creativo che combina la stampa 3D con la carta. Il concetto è immaginare un materiale che possa divenire scarpa per poi tornare materiale e preparasi a diventare un prodotto differente. Si immaginano scarpe create per poter dare il massimo delle prestazioni in un evento e ambiente specifici e, in seguito, essere “ri-programmate” e personalizzate per la gara successiva e una diversa situazione.

THE SENSATION ROOM
Ispirati alle prime Nike Free, il cui intento era far correre gli atleti su un prato, questi prototipi immaginano un’ammortizzazione che si riveli confortevole in una metropoli e nel quotidiano. L’importante idea di base, però, è la possibilità di iterazione e prototipazione sempre più veloce, grazie alla stampa 3D, di diversi concetti di ricerca. Questi design svolgono la funzione di uno schizzo su carta evoluto.



Durante la settimana della più importante rassegna al mondo dedicata al mobile e al design, Nike ha esposto a Milano i lavori di 10 designer internazionali chiamati a reinterpretare il concetto “The Nature of Motion”. Le performance del corpo umano sono forma, funzione e movimento. Elementi unici e affascinanti che Nike è riuscita a traslare dall’ambito sportivo a quello del design. Così, il Flyknit che oggi troviamo come tessuto sintetico nelle nostre scarpe sportive, diventa il materiale principale per oggetti di design.

Experiments in Natural Motion
Alla base dell’evoluzione di Nike c’è la capacità di sperimentare. L’innovazione richiede invariabilmente la capacità di assumere dei rischi e una creatività fuori dal comune. È la capacità di trovare la magia nella sperimentazione, di pensare il mondo in modo differente. Si ottiene credendo nel “Cosa accadrebbe se…” e riscoprendo la meraviglia. Dopo tutto è solo manifestando ciò che prima era inimmaginabile che si ottiene vera innovazione. Partendo dalle tomaie Flyknit una collezione di sperimentazioni.
Le nuove Nike Free RN Flyknit sono composte principalmente da due parti essenziali: la leggerissima e ormai classica tomaia in Flyknit, che veste il piede come una calza, e la nuova intersuola in materiale auxetico, che ne permette un movimento più naturale. Seguendo la struttura del piede stesso, anche la suola, nel momento di impatto e di spinta, ne imita il comportamento, espandendosi o contraendosi nelle quattro direzioni. Forma che cambia quindi non solo nel movimento lineare seguendo la direzione di corsa, ma espandendosi in maniera multidirezionale.



La scarpa del futuro secondo John Hoke

john-hokeJohn Hoke, VP Global Design Nike, racconta i valori che ispirano il brand statunitense nel suo percorso verso l’innovazione e quali sono le prospettive per il futuro delle calzature Nike.

«Il nostro obiettivo è far venire la pelle d’oca, suscitare una reazione viscerale a qualcosa di bello, perché il design migliore ti deve conquistare al primo sguardo. Ma naturalmente vogliamo anche che la forma serva alla funzione e per questo ci sforziamo di raggiungere il giusto equilibrio, sapendo che nessun oggetto esiste da solo, ma deve risultare in armonia con quanto lo circonda, compresa l’emotività di un atleta».

Quindi qual è il giusto compromesso?

«Il corretto bilanciamento si trova nella combinazione fra le esigenze dell’atleta, quello che noi osserviamo e i dati tecnici ricavati dalle varie prestazioni. Perché nonostante si abbiano a disposizione tantissimi dati tecnici non possono essere solo le cifre a condizionare il design. Bisogna miscelare la precisione tecnica con l’emozione, trascendere il mero utilitarismo. Questo è uno dei motivi per cui in Nike, per ispirarci, ci riferiamo di continuo alla Natura, maestra nell’innovazione, poiché nessuno meglio di lei risolve i problemi pratici senza dimenticare grazia e bellezza. Inoltre la Natura è maestra anche nella capacità di adattamento, si pensi a quando una forma di vita deve adattarsi ad un ambiente. Un tema che ci sta a cuore. Il futuro dei nostri prodotti si giocherà, infatti, sulla loro capacità di adattarsi sia alle esigenze individuali degli atleti che alle specifiche situazioni in cui essi si troveranno»

Quindi non è solo una questione di performance?

«Lo sport è più che un semplice atto fisico. Le innumerevoli interazioni con atleti di tutto il mondo e la nostra personale esperienza ci rivelano una verità universale: una prestazione atletica è una questione fisica, ma anche intellettuale, emozionale e spirituale. Oggi sappiamo per certo quello che abbiamo sempre intuito: come un atleta appare è parte e condiziona la sua prestazione. L’attrezzatura che indossa è come una divisa che può spegnere o inorgoglire e caricare un atleta».

Quindi come saranno i prodotti Nike del futuro?

«Possiederanno un’intelligenza tattile. Il corpo non riceverà informazioni solo da vista e udito, ma anche dalle sensazioni trasmesse dalla pelle. È un campo ancora tutto da esplorare, forse scomodo in questo momento, ma che in futuro ci consentirà non solo di servire al meglio gli atleti, ma sul lungo termine di cambiare il panorama dell’atletica».