Nel corso degli ultimi anni si è parlato con sempre maggiore insistenza di ‘inclusività’ anche nell’ambito della moda, sia sotto il profilo del genere, che della razza, ma anche, più in generale dell’estetica, dell’abilità, dell’età, delle possibilità di spesa. Tutto questo è la manifestazione di una mutata sensibilità da parte del consumatore verso il concetto di ‘diverso’, così come di ‘grasso’ e ‘magro’, ‘bello’ e ‘brutto’, legata anche a fenomeni sociali come il Black Lives Matter, il movimento attivista che letteralmente significa "le vite dei neri contano", oppure  il #metoo, l’hashtag virale diffusosi dall’ottobre 2017 con le accuse di violenza sessuale fatte al produttore cinematografico Harvey Weinstein e volto a denunciare le molestie subite soprattutto sul posto di lavoro da parte delle donne e, più in generale, la disparità di genere.

EVOLUZIONE DI UNA MODA INCLUSIVA

Ancora nel 2019, il Council of Fashion Designers of America aveva annunciato una serie di iniziative volte a rendere più inclusive le posizioni di vertice delle aziende americane e molti colossi dell’abbigliamento come H&M o Nike, avevano puntato su strategie più inclusive verso le donne.

Anche le grandi griffe della moda si sono accorte, da tempo, che la società chiedeva sempre più di utilizzare un linguaggio diverso e rivolto a tutti, senza distinzioni. Gucci, ad esempio, è tra i top brand che ha fatto di un’estetica a-gender e non convenzionale la sua carta distintiva, e sempre in un’ottica inclusiva, lo scorso anno, ha scelto di avere come testimonial, per la sua linea Beauty, la modella britannica Ellie Goldstein, affetta da sindrome di Down.

A conferma di questo trend c’è anche il fatto che le seppur poche sfilate dal vivo svoltesi nel corso del 2020 verranno ricordate nella storia della moda per aver avuto la più alta percentuale di modelle curvy, con l’iconica Ashley Graham che ha sfilato da Fendi ed Etro, oppure Jill Kortleve protagonista da Chanel, che l’ha scelta anche per la sua campagna pubblicitaria SS2021, così come non si può non ricordare Versace, che per la prima volta ha selezionato ben tre modelle dalla taglia 46 in su.

Emblematici sono anche i casi di Valentina Sampaio, prima modella transgender ad aggiudicarsi la copertina di Vogue Paris nel 2017 e poi nel 2019 testimonial di Victoria’s Secret, oppure di Winnie Harlow, resa celebre dalle macchie chiare della vitiligine sulla pelle, fino ad arrivare a Aaron Philip, modella nera, transgender e in carrozzina scelta per la campagna Moschino AW 2020.

Winnie Harlow
Winnie Harlow
Valentina Sampaio
Ashley Graham – Chanel ss2021
Ellie Goldstein


 

INCLUSIVITA vs DIFFERENZE DI ABILITA

Sempre di più, infatti, il concetto di ‘inclusività’ nella moda va allargandosi anche alle persone affette da disabilità come nel caso di Bebe Vio, la campionessa di scherma paralimpica scelta da Nike come testimonial per il lancio, lo scorso febbraio, della sua nuova sneaker Nike Go FlyEase, la scarpa che si allaccia e si slaccia senza bisogno di usare le mani. “Di solito impiego molto tempo per mettermi le scarpe – ha commentato la giovane schermitrice italiana -. Con Nike GO FlyEase, invece, devo solo mettere i piedi dentro e saltarci sopra. Le scarpe sono una nuova tecnologia non solo per gli atleti adattivi, ma per la vita reale di tutti”. Con questa rivoluzionaria invenzione, infatti, il colosso dello sportswear statunitense si rivolge a tutti coloro che, per un determinato motivo, per una temporanea condizione o anche semplicemente per età, hanno difficoltà a infilarsi e sfilarsi le scarpe usando le mani, pensate ai bambini, alle donne incinte o più semplicemente chi ha poco tempo a disposizione. Il concetto di inclusività diventa così ‘tutti, ognuno di noi’. Ricordiamo che già nel recente passato Nike aveva puntato su concetti di inclusività lanciando nel 2019 la linea di costumi Victory Swim per donne musulmane. Ma non solo: con Nike Go FlyEasy, il brand dello swoosh ha voluto anche dar vita a una sneaker tecnologicamente all’avanguardia, ma accessibile a tutti dal punto di vista economico,  una filosofia racchiusa nel motto della linea FlyEase: “Better is Temporary”.

Nike Go FlyEase
Nike Go FlyEase
Victory Swim
Victory Swim


 

INCLUSIVITA vs DIFFERENZE DI REDDITO

L’accessibilità a tutte le tasche è anche il filo conduttore di Real Life Luxury di Zalando, progetto lanciato dalla piattaforma tedesca di shopping online lo scorso 2020 con l’obiettivo di potenziare la sua ‘shopping experience’ offrendo alla propria clientela anche marchi top di gamma, ma in versione ‘lusso quotidiano’, con una selezione di capi e accessori per occasioni speciali e cerimonie accessibili anche alle tasche dei comuni mortali. Il messaggio è, infatti, chiaro, come esplicitato dallo stesso Zalando: “La sensazione è quella di essere in prima fila: ti sentirai come le It Girls o le stelle di Instagram più conosciute, respirerai in pochi minuti la moda di domani. Anche se sarai lontano da Milano, Parigi o New York, magari in totale relax dal tuo divano, i marchi più esclusivi, i designer più ricercati e i trend più in voga del momento sono più vicini di quello che credi”. Tanto più che nell’Era Post Covid lo stesso concetto di lusso non è più ciò che era in passato. Anche la campagna pubblicitaria di RealLifeLuxury, opera del fotografo inglese Felix Cooper, è molto innovativa e va alla ricerca dell’attuale definizione di ‘vero’ lusso, che oggi significa avere una ‘vita reale’, cioè trascorrere del tempo con i propri amici o la propria famiglia, oppure rifugiarsi nella natura, o semplicemente inseguire i propri sogni. Tanto che i protagonisti della campagna sono persone reali, nella loro vita reale, con la moda quale complice di evasione e modalità di espressione.

Parlando invece di brand inclusivi nell’ambito del lusso e della customizzazione troviamo ad esempio il neonato Lordh.it, creato a ottobre 2020 dal designer Lorenzo Gramegna, che propone calzature eleganti da uomo fatte ‘come una volta’, ma accessibili a tutti i piedi e a tutte le tasche, perché personalizzate a partire da alcuni modelli iconici che poi possono essere adattati ad esigenze individuali e colorati in capo secondo il proprio gusto. Il tutto, a prezzi più popolari rispetto al bespoke tradizionale.

Zalando Real Life Luxury Adv
Real Life Luxury di Zalando
Lorenzo Gramegna – Lordh.it
Lordh.it
Lordh.it


 

INCLUSIVITA vs DIFFERENZE DI PERFORMANCE

Restando in ambito calzaturiero possiamo infine citare il caso del brand di work&safety UPower e della sua linea di calzature Red Lion che, grazie al sistema Infinergy®, sono in grado di restituire oltre il 55% di energia ad ogni tuo passo. Questa ‘performanza potenziata’, unita ad un look molto vicino a quello delle sneaker, ha fatto delle calzature Red Lion di UPower le compagne ideali anche al di fuori del tempo di lavoro, tanto che l’azienda di Paruzzaro (NO) punta da tempo e con forza per la sua comunicazione pubblicitaria sul media più massivo che esista – la televisione -, accanto ad una cartellonistica diffusa in varie parti delle principali città, mirando a farsi conoscere da un pubblico molto vasto ed eterogeneo. E forse non a caso tra i più iconici testimonial della linea Red Lion c’è stato nel 2019 un ragazzo non proprio in linea e prestante, ma sicuro di sé e della propria personalità. L’obbiettivo è includere in questo progetto più persone possibili, anche coloro che non lavorano in ambienti particolarmente a rischio, così che possano sfruttare al massimo i benefici alla salute offerti da queste scarpe professionali.

Il prossimo passo dell’inclusività nel settore moda andrà, probabilmente, anche in direzione di un ruolo attivo dei marchi in senso sociale, perché come preannunciato qualche tempo fa dal CEO di Balenciaga, Cédric Charbit: “La missione del brand non è più solo quella di vendere prodotti. Dobbiamo concentrarci sul fatto che ormai ci rivolgiamo a una audience allargata, non solo ai nostri clienti”. 

Red Lion di UPower
Red Lion di UPower