Ospite della tavola rotonda “Ripartire con l'export: l'internazionalizzazione come volano di crescita” sulla piattaforma del Netcomm Forum, lo scorso 12 maggio, Salina Ferretti, ceo di Falc, leader nella produzione di calzature da bambino con i marchi Naturino e Falcotto, e uomo/donna con Voile Blanche, W6YZ, Flower Mountain e Candice Cooper, racconta le strategie adottate per l'ecommerce del gruppo.

“Siamo on line dal 2013: e da subito abbiamo intrapreso uno sviluppo di internazionalizzazione importante sfruttando il canale digitale. – spiega Salina Ferretti – Ogni 3/6 mesi ci siamo messi in discussione, aggiornando il nostro sito e i contenuti. Siamo partiti con Naturino, brand importante del nostro portfolio, con già un ottimo posizionamento sui mercati della Germania e Stati Uniti. E abbiamo deciso di investire subito su un brand-commerce con una strategia commerciale che non andasse in competizione con i nostri clienti del retail tradizionale. Prima ci siamo rivolti all'UE, e in particolare al mercato tedesco. Attualmente copriamo con l'e-commerce dei nostri brand tutta l'Europa, gli USA e la Cina, dove di recente è partito un progetto importante in collaborazione con Tmall, e stiamo guardando anche alla Russia. Ma più si affrontano i mercati lontani e complessi, più c'è la necessitò di cercare collaborazioni per appoggiarsi alle competenze di società esterne che già vi operano”.

Salina Ferretti definisce l'e-commerce “un uragano” che ha investito l'azienda. “Uno pensa che si tratti solamente di un progetto retail, – spiega – mentre in realtà investe tutta l'azienda, dalla parte amministrativa alla logistica, al marketing. Insieme ai colleghi, fino da subito abbiamo capito che ci dovevamo riorganizzarci per gestire al meglio la complessità del progetto”. Le decisioni adottate dal gruppo si sono rivelate vincenti: portare la logistica all'interno dell'azienda è stato un elemento determinante, che ha permesso ad esempio garantire l'operatività anche durate i periodi di lockdown e, in generale, di poter offrire un servizio più accurato al cliente. Anche il customer care, dopo un breve periodo all'esterno, è stato riportato in azienda “perché ritengo che il dialogo con il cliente sia fondamentale e che possa essere gestito in maniera ottimale solo direttamente”. Le competenze digitali si dividono tra interne ed esterne, laddove la complessità dei mercati, il marketing e la narrazione dei 6 diversi marchi, lo richiedono.

“L'azienda quindi ha un digital retail, ma quando parliamo di questo settore parliamo di una vera e propria digital disruption che cambia tutto, dal rapporto con i clienti, alla raccolta e analisi dei dati. – conclude Salina Ferretti – Una azienda come la nostra che è nata come azienda tradizionale ed è talmente abituata a guardare i dati di sell in, oggi per il canale digitale deve fare il doppio salto mortale e guardare ai dati di vendita ma anche a quello che il consumatore dice… In ogni caso, il viaggio è iniziato: siamo stati bravi in questi anni a metterci in gioco e per noi l'avventura continua”.