La tecnologia ha democratizzato il gusto e ha permesso a tutti di poter accedere a prodotti e servizi “fatti su misura” senza dover sostenere costi proibitivi. L’esempio più eclatante è la customizzazione della scarpa: un servizio che fino a qualche anno fa era appannaggio di pochi, oggi diventa accessibile con un semplice click. Principalmente offerto dai grandi big dello sport per linee speciali di calzature sportive, oggi grazie ad una innovativa start up italiana si apre anche alla calzatura alta di gamma della grande tradizione artigianale del made in Italy.
Si tratta di DIS.com, piattaforma on line che si sta ritagliando un ruolo sempre più importante del mercato digitale grazie alla capacità di combinare alla perfezione le tecniche produttive manuali della grande tradizione italiana, come la capacità di realizzare un scarpa interamente made-to-order, all’evoluzione nella ricerca e nel design.

Da sinistra: Michele Luconi, Andrea Carpineti e Francesco Carpineti
Da sinistra: Francesco Carpineti, Michele Luconi e Andrea Carpineti

Per conoscere meglio questa realtà tutta italiana, abbiamo intervistato Andrea Carpineti, fondatore e Ceo della start up che conduce assieme al fratello Fancesco, responsabile commerciale, e a Michele Luconi, responsabile del settore digitale.

Quando è nata l’idea per Design Italia Shoes e quando è stata fondata la startup?

L’idea è nata intorno al 2013 da un’intuizione che mi è venuta mentre ero in vacanza con mio fratello Francesco. Lui lavorava da anni nel settore della calzatura, io volevo avviare un progetto innovativo per venderle: da due chiacchiere sotto l’ombrellone è nato un progetto più strutturato quando abbiamo incontrato il nostro terzo socio, Michele Luconi, che si occupa di web mobile development. Da qui in poi, abbiamo iniziato a muovere i nostri primi passi, presentare l’idea sul mercato, costruire la rete di artigiani per la produzione, sviluppare la piattaforma web. Il resto è storia: abbiamo effettuato i test nell’aprile 2014 e, dopo avere ottenuto ottimi feedback sia sul mercato italiano che estero, è nato “dis.shoes”: un progetto che vuole rinnovare il settore calzaturiero italiano unendo tradizione, innovazione e made in Italy.

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Infatti, non a caso avete scelto il nome “DIS”, che poi è un acronimo di Design Italia Shoes:

Infatti, il nome è importante: abbiamo unito le tre parole chiave – design, Italia, shoes – nel logo e nel dominio web, sia per essere immediatamente identificati, sia per evocare quella allure che la calzatura made in Italy, di design, ha nel mondo.

Quale accoglienza avete avuto come start up?

Abbiamo avuto riconoscimento come start up e abbiamo subito vinto un premio di 20mila euro della Regione Marche, ma non solo, siamo stati tra i finalisti del premio Marzotto, Unicredit e Intesa San Paolo: questi riconoscimenti sono stati incoraggianti e hanno costituito una ennesima conferma della validità del nostro progetto. Siamo anche comparsi su Shark Tank, il programma di Italia 1 che mette in contatto investitori con start up, e ne siamo usciti con una stretta di mano e 300mila euro di promessa di investimento. Che però non è mai stata erogata….

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Come funziona DIS?

E’ facilissimo: selezionato il modello di scarpa, il cliente con il configuratore 3D può personalizzare la calzatura selezionando materiale, colore, tipo di occhielli e lacci, fodera, suola preferiti….ha a disposizione 45 milioni di diverse combinazioni di design per rendere la sua scarpa un prodotto davvero esclusivo. E, se non bastasse, può anche personalizzare la suola con il suo nome o con le iniziali. Una volta effettuata la selezione, l’ordine viene inoltrato ai nostri artigiani che realizzano a mano il modello esclusivo così disegnato. La consegna per Italia ed estero è in 48 ore, attraverso DHL, corriere che ci ha seguito lungo il nostro percorso di crescita ed oggi è nostro partner esclusivo. Grazie a DHL abbiamo attivato anche un servizio di track che ci permette di tracciare la consegna.

Avete avuto difficoltà per le numerazioni, resi?

Possiamo vantarci di non avere avuto alcun reso: i nostri clienti hanno a disposizione una precisa guida alla numerazione sul sito DIS. Inoltre, abbiamo attivato anche un servizio di prova a domicilio proprio per garantire al cliente di trovare la sua giusta numerazione.

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Su che fascia di mercato vi posizionate?

Siamo su una fascia medio alta di mercato: in media un paio di scarpe costa 300 euro al paio. Si tratta essenzialmente di una proposta classica, alla quale abbiamo recentemente affiancato una più casual, una sneaker in vendita a 190 euro il paio.

Qual è il vostro giro di affari, il fatturato e l’obiettivo di chiusura per il 2017?

Vendiamo circa 3.200 paia di calzature l’anno e puntiamo a chiudere il 2017 con 300 mila euro di fatturato, con il 330% di crescita rispetto al 2016. Il 65% del nostro fatturato è generato all’estero, abbiamo ricevuto ordini non solo dall’Europa ma anche dagli Usa, Canada, Australia, Cina.

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Siete solo sul web o avete progetti anche per il retail tradizionale?

Accanto alla piattaforma on line siamo presenti anche nel retail tradizionale: con una colonnina touch screen nel punto vendita offriamo alla clientela lo stesso servizio che possono trovare sul sito on line e al tempo stesso provare le numerazioni in sito.

Quali sviluppi prevedete per Design Italia Shoes?

Stiamo lavorando per rendere più tecnologico il nostro processo e per avviare una app per la scannerizzazione del piede. Inoltre, stiamo lavorando per l’ingresso dei totem nei punti vendita. Ci stiamo poi strutturando per la promozione all’estero e abbiamo in previsione un aumento dell’organico (attualmente stiamo lavorando con 7 dipendenti), con l’inserimento di una figura professionale di marketing e pr on line.