L’edizione di giugno di Expo Riva Schuh & Gardabags ha confermato, una volta di più, la vocazione internazionale della manifestazione che, nel corso degli anni, dall’Europa si è aperta al mondo intero. Lo confermano le delegazioni provenienti da Paesi d’oltreoceano, come Argentina e Uruguay.

“È la prima volta che visito personalmente la fiera – afferma Alejandro Biasiolli, Càmara de la Industria del Calzado Uruguay (CICU) – e ne sono rimasto piacevolmente impressionato, a cominciare dal numero di espositori e dalla loro varietà. Ho preso contatto con espositori spagnoli, portoghesi, indiani, cinesi, serbi e, naturalmente, italiani, che possono essere di grande interesse per lo sviluppo di un business futuro”.

Dello stesso parere anche Horacio Moschetto, Cámara de la Industria del Calzado Argentina (CIC) – per la terza volta a Expo Riva Schuh: “Quello che apprezzo di più di questa manifestazione è la varietà di offerta, con produttori provenienti da tutto il mondo e buyer internazionali. C’è l’Oriente, ma anche la Turchia e l’Europa, con paesi di lunga tradizione manifatturiera come l’Italia, la Spagna e il Portogallo, nonché l’Europa dell’Est. Ho scoperto produzioni che non pensavo sussistessero in determinati paesi. Direi che oggi Expo Riva Schuh è la fiera internazionale dove c’è più eterogeneità in termini di prodotto, qualità e prezzi. Il che consente, ad esempio, di valutare lo stesso prodotto/modello con diverse offerte di qualità, prezzo e paese produttore.”

Horacio Moschetto ha scelto Expo Riva Schuh quale vetrina internazionale per espandere l’export delle calzature argentine verso il mercato europeo. “L’anno scorso in Argentina sono stati prodotti oltre 130 milioni di paia, con una piccola quota di esportazioni. Eppure, l’Argentina è oggi un mercato dalle grandi potenzialità, che conta su circa 1.500 aziende in grado di impiegare oltre 70.000 persone. Produciamo, infatti, calzature in pelle di ottima qualità e con un rapporto qualità/prezzo molto vantaggioso, sia per uomo, che per donna, e in particolare stivali in pelle. Siamo specializzati in calzature di nicchia come gli stivali da equitazione e le espadrillas in tessuto, ambiti in cui siamo molto competitivi, perché sono prodotti che fanno parte della nostra tradizione.” Ad oggi il principale mercato di riferimento delle calzature argentine è il Mercosur e, al suo interno, l’Uruguay e il Cile, verso il quale l’Argentina esporta senza dazi doganali. Al di fuori del Mercosur, i mercati di riferimento sono gli Stati Uniti e in minima parte l’Europa, che ha un elevato valore aggiunto, ma volumi ancora ridotti. “Per incrementare l’export – prosegue Moschetto – è fondamentale che il nostro Paese risulti affidabile in termini di conformità ai regolamenti internazionali, puntualità di consegna e qualità dei prodotti esportati, e la mancanza di piani di governo a lungo termine in tal senso è ancora un grosso limite.”

Molto più ridotta è, invece, la produzione calzaturiera uruguayana, di cui parla Alejandro Biasiolli: “In Uruguay c’è una produzione di calzature rivolta perlopiù al mercato interno, mentre la quota destinata all’esportazione riguarda soprattutto prodotti di nicchia, come le scarpe da tango. La produzione per il mercato interno si basa soprattutto su scarpe comode e casual in pelle. Molto importante è, invece, l’import di calzature dall’Oriente – da Cina e Vietnam -, ma anche da Spagna, Portogallo e in parte dall’Italia, tutti paesi a cui l’Uruguay è legato profondamente per gusto e cultura, molti uruguaiani, infatti, sono figli di immigrati spagnoli, portoghesi e italiani. In termini numerici, l’import nel 2022 è cresciuto molto, attestandosi a circa 10 milioni di paia, di cui circa il 70% è proveniente da Cina e Oriente in generale. Registriamo poi un 10% dal Brasile e un mix da Argentina, Messico ed Europa, ma in quantità minori e ad un prezzo più alto.”

“Negli ultimi anni sono cresciuti anche in Uruguay gli acquisti online – prosegue Biasiolli – anche se in misura minore rispetto ad altri paesi. Il problema è che in Uruguay non esiste una standardizzazione delle taglie. Per esempio, non abbiamo gli standard degli Stati Uniti e questo rende più difficile gli acquisti sulle piattaforme internazionali.”

Parlando, invece, di un tema quanto mai attuale come la sostenibilità, Horacio Moschetto afferma che l’Argentina si sta impegnando molto su questo fronte: “Attuare uno sviluppo sostenibile è oggi imprescindibile, almeno sotto due aspetti. Perché è necessario proteggere il pianeta in cui viviamo e offrire alle generazioni future un mondo più sano e pulito. Il secondo aspetto fondamentale è che investire in una produzione sostenibile rappresenta oggi la condizione imprescindibile per ogni azienda che voglia competere sul mercato globale, in particolare in Europa e negli Stati Uniti. Queste sono, di fatto, le nuove regole del gioco: si dovrà dimostrare di essere sostenibili con processi e prodotti tracciabili.”

“L’Argentina – prosegue Moschetto – sta lavorando ad uno sviluppo sostenibile con un progetto nazionale che coinvolge sia i produttori di calzature che i fornitori di materie prime. Ma la situazione è tutt’altro che facile, soprattutto perché è molto complesso tracciare l’intera filiera e molte materie prime sono di importazione.”

Dal canto suo, l’Uruguay ha iniziato solo negli ultimi anni ad occuparsi attivamente di sostenibilità. “Una questione a cui non davamo molta importanza fino a qualche tempo fa – afferma Alejandro Biasiolli – e che oggi, tuttavia, sta diventando prioritaria e vitale. In Uruguay, in particolare, abbiamo un serio problema di scarsità d’acqua e negli ultimi tre anni abbiamo assistito a un crescente deficit idrico. La popolazione sta diventando sempre più consapevole che è necessario evitare sprechi, riciclare, riutilizzare, avere un consumo più coscienzioso e rispettoso delle risorse del pianeta. Le nuove generazioni sono sempre più consapevoli che non esiste solo il fattore prezzo, ma sussistono anche altri aspetti da considerare nell’acquisto di un prodotto: qualità, durevolezza e sostenibilità, tanto per citarne alcuni”.

 

Alejandro Biasiolli, Càmara de la Industria del Calzado Uruguay (CICU)
Horacio Moschetto, Cámara de la Industria del Calzado Argentina (CIC)