La prima edizione del concorso per giovani designer promosso da Schmid è in dirittura di arrivo: i tre vincitori – studenti delle tre scuole partecipanti (di Milano, Londra e San Pietroburgo) – saranno scelti a settembre da una giuria presieduta da Mario Boselli

vestitoSi svolgerà a Milano, durante Lineapelle (Fieramilano Rho, 20-22 settembre) la premiazione dei vincitori del Textile Talents Contest. A scegliere i tre giovani stilisti che saliranno sul podio sarà una giuria guidata da Mario Boselli (presidente onorario della Camera Nazionale della Moda Italiana) e composta da Gimmi Baldinini (presidente dell’omonima azienda calzaturiera), Maurizio Pecoraro (stilista), Fulvia Bacchi (direttore generale di Lineapelle) e Paola Bottelli (giornalista specializzata nel settore moda).
Alla prima edizione del concorso internazionale lanciato da Schmid circa un anno fa hanno partecipato tre scuole d’eccellenza nel settore dell’alta moda e del design: la London College of Fashion, la Art Future School of Design di San Pietroburgo e l’Accademia del Lusso di Milano.
Il primo risultato visibile sarà costituito da dieci realizzazioni che verranno esposte all’interno di Lineapelle in uno stand dedicato: fra questi lavori la giuria sceglierà i tre vincitori, che riceveranno un premio in denaro (duemila euro per il primo classificato) e la possibilità di effettuare uno stage di alcuni mesi presso la Schmid. Agli studenti partecipanti è stato chiesto (anche tramite il sito dedicato www.textiletalentscontest.com) di utilizzare i classici materiali prodotti dall’azienda di San Giuliano Milanese (raso, rete, pizzo e glitter) e ispirarsi alle quattro tendenze individuate dall’azienda milanese nella sua collezione S/S 2016: Wellness à porter, Archi-Couture, Effortless, Botanical.

vestito-2

«Perché un concorso dedicato a giovani talenti internazionali? Perché crediamo nei giovani non solo quando sono destinatari dei nostri prodotti, quando sono un target, ma anche quando portano uno sguardo nuovo al nostro lavoro. In Italia, lo sappiamo, esiste un gap difficile da colmare fra scuola e lavoro. E il mondo della moda, che per sua natura dovrebbe essere più aperto agli esperimenti, non fa eccezione. Questo concorso è il nostro piccolo ma concreto contributo all’apertura di qualche porta»»

spiega Paolo Ciccarelli, presidente di Schmid.
Ma se il nostro Paese è la culla della creatività, perché cercare talenti all’estero? Ciccarelli ha una visione molto chiara:

«La moda è un linguaggio internazionale, in continua evoluzione, in continua contaminazione: guardare solo all’Italia sarebbe un’occasione mancata. Su una cosa, però, l’Italia offre qualcosa di unico: la qualità. Il sistema produttivo nazionale è quasi un monopolio in termini di aziende, di artigiani, di capacità produttive, di conoscenze dei materiali, di gusto. Se sapremo mettere questo sistema-qualità diffuso al servizio della creatività di tutto il mondo, potremo davvero guardare al futuro con ottimismo»