Mosca, Gum
Mosca, Gum

Buone notizie dal fronte russo e dalla Csi: i dati Istat rilevano, dopo il crollo dello scorso biennio, come abbia preso avvio, seppur lentamente, la fase di risalita.

In generale, l’intera area ha registrato +10,4% nel volume delle vendite dei primi dieci mesi del 2016, con la Russia che ha segnato un +9,9% nel volume delle vendite, mentre l’Ucraina ha addirittura registrato un +44,2%. E, anche se alcuni paesi delle federazione – come il Kazakistan, ad esempio, che arranca ancora a -15,6% – non hanno ancora avviato la ripresa, sembra che il trend generale sia migliorato.

Uno degli indicatori più significativi, è stato anche il maggiore dinami- smo mostrato dai buyer di queste aree del mondo a inizio stagione, che ha fatto lievitare le presenze alle prime fiere internazionali del- la moda e calzatura all’inizio d’an- no. Un importante segnale, anche per theMICAM, che alla sua 83.ma tornata ha iniziato a colmare il gap con il picco del 2013, quando si è registrato il record sia nei quanti- tativi che nel valore delle calzature esportate, 10,5 milioni di paia per un valore di 815 milioni di euro.

Astana, Khan Shatyr
Astana, Khan Shatyr

Nel caso della Russia, il recupero segnato nei primi dieci mesi del 2016 è ancora parziale, con valori dimezzati rispetto al momento pre- crisi e, inoltre, ottenuti a fronte di un significativo calo dei prezzi medi (-14%): dato indicatore di come si sia trasformato il mercato, spinto dalla pressione sui prezzi a preferire prodotti di fascia meno elevata. Siamo in una fase di ripresa, ma la strada da fare per riconquistare le quote perse sul mercato russo è ancora lunga, basta solo pensare che dal 2013 al 2015 abbiamo venduto -44,1% paia, riducendo il fatturato del 47,9%… Inoltre, non aiuterà ad imprimere una decisa accelerata al recupero anche il rinnovo delle sanzioni UE per altri sei mesi: nono- stante il provvedimento non tocchi direttamente la calzatura, tuttavia aggrava il clima di incertezza e re- cessione del mercato conseguente alla crisi, con indubbie conseguenze anche per il made in Italy. Viceversa, l’eliminazione delle sanzioni potrebbe imprimere un’accelerazione alla fase di recupero attuale. Quanto al resto della CSI, appare invece più marcata, rispetto alla Russia, la ripresa dell’Ucraina: oltre al +44,2% nei quantitativi sopra menzionato, crescono anche i valori del 28,7% ma, anche in questo mercato, a fronte del calo del prezzo medio per paio, sceso del 10%.

Kiev, Skymall
Kiev, Skymall

È anche vero però che in Ucraina la strada del recupero è ancora più lunga che per la Russia, visto che nel biennio 2013-2015 si sono per- si -60,4% dei quantitativi e -58,7% dei valori. Inoltre, la ripresa è anche vincolata al definitivo superamento delle destabilizzanti tensioni politi- che con la Russia.

Quanto agli altri paesi della CSI, oltre al già citato Kazakistan, nei primi dieci mesi del 2016 mostrano un andamento riflessivo anche Azerbaijan (-8,8% nei quantitativi), Armenia (8,4%), Kirghizistan (-14,9%), mentre alla Bielorussia spetta il record di ripresa con +65,5% nei quantitativi, seguita dalla Moldavia (+29,2%), mentre è più contenuta la crescita di Georgia (2,6%) e Uzbekistan (+2,3%) e stabile quella del Turkmenistan (+0,2%).