cleto-sagripanti-972x1023All’inizio del secondo mandato di presidenza alla CEC- Confederazione Europa della Calzatura, intervistiamo il presidente Cleto Sagripanti per fare il punto dei successi, delle iniziative in campo e dei progetti futuri per l’industria della calzatura europea.

A che punto si trova CEC all’inizio del suo secondo mandato?

La CEC continua a consolidare il suo ruolo nel settore dell’industria europea e sta diventando sempre più importante. Dopo l’incorporazione della Associazione ungherese nel 2017, la nostra rappresentatività aumenterà nuovamente nel 2018 con l’ingresso dell’associazione ceca di calzature e pelletteria.

Un esempio di successo nel nostro lavoro di patrocinio a Bruxelles è stata l’inclusione del calzaturiero assieme al tessile, abbigliamento e pelle (TCLF) tra i sei settori (gli altri erano Aerospaziale, Automobilistico, Difesa, Turismo e Tecnologia Marittima) scelti dalla Commissione Europea per il finanziamento di un quadro quadriennale per la cooperazione strategica tra stakeholders, allo scopo di sviluppare azioni concrete per promuovere nel medio e lungo termine lo sviluppo di competenze e abilità settoriali. Una proposta di progetto presentata dalla CEC e da altri 20 partner del settore TLCF è stata approvata sotto il cappello della Blueprint per la Cooperazione Settoriale e prenderà avvio nel gennaio 2018. La peculiarità di “Skills 4 Smart TCLF Industries 2030” è di supportare una strategia di corto-medio termine per lo sviluppo di abilità in modo da stimolare investimenti industria-calzaturae incoraggiare l’utilizzo strategico delle opportunità di investimento dell’UE nel nostro settore. Coinvolgeremo le autorità regionali per collocare i nostri settori tra le “strategie di specializzazione smart”: dobbiamo mantenere la nostra industria all’avanguardia e permettere ai lavoratori che rappresentano il principale assett della nostra industria, di sviluppare le giuste competenze per gestire il progresso tecnologico e padroneggiare l’innovazione.

Come commenta la nuova normativa europea antidumping?

Abbiamo lavorato con l’UE assieme alle associazioni industriali europee fino dal 2014 per accelerare la modernizzazione degli strumenti di Difesa del Commercio, la cui proposta normativa era stata bloccata in Consiglio Europeo nel 2013. Siamo anche lieti dell’accordo recentemente raggiunto: il pacchetto comprende maggiori trasparenza, prevedibilità delle misure per i commercianti e gli importatori dell’UE e margine di manovra per l’avvio di indagini d’ufficio da scarpe-fare-donnaparte della Commissione. L’unica preoccupazione riguarda la forza delle misure: per esempio, preferiremmo avere un preavviso pubblico di due settimane sull’implementazione di dazi provvisori, invece di tre, per evitare l’accumulo delle scorte e l’aumento delle importazioni.

In ogni caso, monitoreremo l’attuazione della normativa, per contrastare le pratiche commerciali illecite nel nostro settore, nel caso di dumping e sussidi.
L’UE ha avviato un’accelerazione nei negoziati commerciali bilaterali con il Giappone e la riapertura dei negoziati con il Mercosur. Come commenta questa apertura?

I negoziati con il Giappone non sono stati facili per l’UE, a causa del trattamento speciale e della protezione che il Giappone ancora garantisce al settore pelle e calzatura, ma grazie agli interventi di alto livello che sono stati condotti, abbiamo raggiunto un accordo soddisfacente per la scarpa Europea.

Ora la nostra attenzione si concentra su Mercosur, che non è partito col piede giusto per la nostra industria, dato che il Brasile non sembra voler offrire accesso al mercato per le scarpe in pelle. E così l’UE continuerà a pagare il 37% di dazi per esportare nel paese sudamericano. La CEC seguirà da vicino la chiusura dei negoziati della Commissione Europea a gennaio, in modo da ottenere il migliore accordo per l’accesso della calzatura in pelle in Mercosur, anche in relazione alle future regole di origine.

Re-shoring: c’è una tendenza al ritorno delle produzioni in Europa? Se sì, può spiegare come e quali paesi?

È difficile fornire numeri relativi a nuovi posti di lavoro in Europa, in particolare originati dal ritorno della produzione nei paesi europei. In ogni caso, riteniamo che la tendenza aumenterà nel corso dei prossimi anni a causa di vari fattori, soprattutto la richiesta di prodotti personalizzati da parte dei consumatori e di consegna rapida dei prodotti, di un migliore controllo della catena di fornitura dai marchi, ecc.

industria-calzaturaRicambio generazionale e formazione: la CEC ha promosso diverse iniziative. Vuole parlarne?

In effetti, il settore risente dell’invecchiamento della forza lavoro, il ricambio non avviene per la mancanza di attrattiva da parte delle nuove generazioni, e questo trend è rafforzato dal fatto che la formazione professionale è considerata un percorso scolastico di secondo livello. Esiste un rischio significativo di perdere le attuali competenze e il know-how professionale: ecco perchè incoraggiamo tutti gli stakeholders del settore a unire le forze per modificare questo modello.

Una delle iniziative su cui CEC sta lavorando, insieme ad Assocalzaturifici e ai sindacati europei, è il progetto “Attrarre forza lavoro qualificata nel settore calzaturiero”, co-fondato dalla Commissione europea nell’ambito del dialogo sociale a livello europeo.

Stiamo anche lavorando a una campagna promozionale, con il supporto di diverse aziende provenienti da Italia, Polonia, Portogallo e Spagna. Tra febbraio e maggio 2018 organizzeremo i “Young Workers Days” (le giornate dei giovani lavoratori) in Italia, Polonia e Portogallo per presentare le diverse offerte formative europee. Ultimo ma non meno importante, lanceremo presto un concorso europeo con due categorie e premi: uno per gli studenti della Scuola Secondaria e un’altro per gli studenti dei centri VET (Vocational Education and Training)

Dobbiamo mostrare alle giovani generazioni che siamo fieri di far parte della “comunità della calzatura”, come parte delle industria creativa europea nonchè rappresentante della cultura e del patrimonio europeo.

World Footwear Congress: quando e dove si terrà il prossimo Congresso mondiale di calzature?

CEC ha ricevuto alcune candidature per ospitare il prossimo World Footwear Congress, ma non abbiamo ancora deciso quando e dove si terrà. Stiamo ancora valutando l’opzione migliore. D’altra parte, il settore mondiale della calzatura ha già un wfcappuntamento in agenda nel maggio 2018 a Porto, per l’UITIC Congress che offrirà agli attori del settore l’opportunità di incontrarsi e confrontarsi sulle ultime tecnologie .

Cosa prevede e quali sono gli obiettivi dell’accordo cn Secoo per le aziende del lusso europee?

Sono dell’opinione che oggigiorno una strategia aziendale di successo dovrebbe includere sia le “vendite online” sia “la Cina come mercato”, e SECOO offre entrambi. Come sappiamo, il mercato europeo è una delle opportunità più importanti per le PMI europee. Inoltre, la Cina continua ad essere il più grande mercato al consumo nel mondo, un trend che si rafforzerà in futuro con la crescita del Pil procapite annuo.  L’accordo raggiunto tra SECOO e CEC garantirà il diritto ad accedere al mercato cinese in forma sicura e con l’assistenza necessaria alla penetrazione del mercato online cinese. Ci sono molte piattaforme online attive in Cina, ma con SECOO, la CEC ha trovato il partner giusto per le calzature di lusso e di lusso.