SPECIALE SOSTENIBILITA’
Se un brand rappresenta la relazione fra un’azienda e i suoi clienti, il negozio allora ne è la più intima conversazione, e in tale dialogo si gioca il successo della sostenibilità
«La sostenibilità verrà sempre più vissuta come una necessità strategica, capace di ispirare e dirigere un cambiamento redditizio per le imprese della distribuzione»
Questa la visione di Adam Siegel di Retail Industry Leaders Association. Secondo Siegel il futuro del retail si giocherà sulla capacità di creare un nuovo flusso di entrate diverso dalla sola vendita di un prodotto, ma che immagini la revisione dello stesso (allungandone la vita), il suo recupero in forma di riuso o riciclo o addirittura di condivisione (si veda l’esempio italiano di dressyoucan.com).
Steve Bishop e Dana Cho di IDEO, in un articolo su Rotman Magazine, indicano alcune possibili soluzioni per favorire una distribuzione maggiormente sostenibile a partire da una semplice domanda: come mai l’87% della popolazione dichiara di essere attento al tema della sostenibilità senza che poi ciò influisca nella sua esperienza d’acquisto?
«Poiché molti altri fattori condizionano lo shopping e il solo messaggio educativo riguardo la sostenibilità rischia di andare disperso se non accompagnato con una dimensione ispirazionale»
spiegano Bishop e Cho. L’obiettivo può essere raggiunto con diverse iniziative tipo: lasciare che i consumatori possano raccomandare i prodotti green direttamente sullo scaffale, realizzare vetrine speciali di prodotti sostenibili in collaborazione con note agenzie di certificazione, riorganizzare la disposizione in negozio realizzando vere e proprie aree sostenibili, suggerire alla cassa prodotti sostenibili e dare la possibilità al cliente di modificare le sue scelte, introdurre uno scontrino che fornisca informazioni sull’impatto socio/ambientale dei prodotti acquistati, riservare casse per il pagamento e posteggi auto a chi acquista green, tradurre con esempi di esperienza comune i dati dell’economia sostenibile.
Gli stessi edifici della distribuzione possono divenire occasione di promozione della sostenibilità: microclima controllato da una biosfera dinamica piuttosto che da impianti di condizionamento, fornire ai clienti campioni gratuiti di prodotti sostenibili, ospitare eventi e workshop inerenti la sostenibilità, esporre fuori dai locali i risultati raggiunti dalle proprie politiche sostenibili.
DVD di scarto, biciclette dismesse e limo di lago filtrato sono alcuni materiali non convenzionali con cui fu realizzato il primo “store sostenibile” di Puma nel 2012