L’impegno promosso da UV Overseas è quello di una crescita olistica e sostenibile nel mondo delle calzature. Rigorose politiche ambientali sono applicate continuamente, tra cui l’approvvigionamento etico di pelli e accessori. Le sedi delle due unità aziendali sono stanziate ad Agra, in India. Sanjay Dang iniziò a lavorare, in giovane età, come trader di suole finché è arrivato a far nascere il proprio brand. La figlia, Sanjika, ha seguito le sue orme, si impegna per dotare di tecnologie all’avanguardia le aziende e per far crescere UV Overseas all’estero.

Sanjika Dang – Responsabile delle vendite di UV Overseas

Come si caratterizza la produzione di UV Overseas?
“La compagnia è formata da due unità: Footwear Inc, che si occupa della produzione di suole in TPR, e UV Overseas che produce scarpe. I nostri prodotti si rivolgono sia all’uomo che alla donna e le nostre proposte sono di scarpe in sola pelle senza alcun materiale sintetico. Tendiamo sempre più verso soluzioni eco-sostenibili sia nei prodotti finiti sia nei processi di produzione. Utilizziamo materiali riciclati, energia rinnovabile, limitiamo l’utilizzo dell’acqua e cerchiamo di ridurre l’inquinamento. Attualmente ci rivolgiamo ai mercati di Scandinavia, Francia, Germania e Italia, ma ci stiamo muovendo verso l’Australia per la prossima stagione”.

I trend del prossimo inverno?
“Negli ultimi anni, ovviamente a causa della pandemia, i trend non si sono sviluppati con i soliti ritmi, ma quello che si nota maggiormente è una tendenza a look più aggressivi. Le scarpe da donna hanno suole alte e voluminose. Sempre più apprezzati i combat boots e gli stivali in stile biker”.

Avete riscontrato delle differenze particolari sui mercati pre e post pandemia?
“La maggiore differenza tra prima della pandemia e adesso non è tanto nei mercati quanto nel business. Prima si lavorava molto di più in negozio e si aveva un contatto fisico con i clienti, adesso si è passati a operare prevalentemente online, attraverso i siti web. Questa transizione, che è avvenuta relativamente in poco tempo, si riscontra in tutti i Paesi”.

Quali sono le maggiori sfide che dovete affrontare in questo momento?
“L’approvvigionamento delle materie prime. Con la pandemia la gestione della logistica è diventata estremamente difficile. Si fatica a trovare i materiali o a farli arrivare in tempo per riuscire a rispettare le scadenze di produzione. In aggiunta, bisogna fare i conti con costi più elevati”.

Ci sono problematiche particolari per il mercato indiano delle calzature?
“Le maggiori problematiche che riscontriamo sono state causate dalla pandemia. Le spedizioni dall’estero verso l’Europa sono diventate molto più complicate, quindi chi produce all’interno del contesto europeo ha dei vantaggi logistici che al momento il mercato indiano non possiede”.

Qual è la vostra opinione nei confronti della Fiera Expo Riva Schuh?
“Abbiamo sempre partecipato alla fiera di Riva del Garda negli ultimi 9 anni. È stata ogni volta una bella e proficua esperienza e, anche se questa edizione è un po’ differente, siamo felici di essere ancora qui. È un’ottima opportunità e penso che, quando finalmente la pandemia finirà, i buyer nutriranno un desiderio, ancor più grande di prima, di fare acquisti”.