L’Origine Sostenibile (Sustainable Origin) è tra le poche, se non l’unica, certificazione ESG e di sostenibilità al mondo rivolta alle aziende della filiera calzaturiera. Basata sulle migliori pratiche di sostenibilità, segue cinque indicatori dimensionali: economico, ambientale, sociale, culturale e di gestione della sostenibilità ed è promossa dalle associazioni di categoria brasiliane Abicalcados (industria della calzatura) e Assintecal (industria dei componenti).

Si tratta di una delle più complete certificazioni di sostenibilità ed ESG rivolta alle aziende della filiera calzaturiera. Più che una certificazione, è una guida per le aziende brasiliane basata su ciò che è più aggiornato nelle pratiche di sostenibilità, in linea con altri importanti riferimenti a livello globale. Questa guida si basa su 104 indicatori, riguardanti 5 ambiti, che attestano come le aziende generino un minore impatto ambientale, un miglior contributo sociale e un’economia intelligente nei processi produttivi. Importanti partner (Bureau Veritas, SGS, ABNT, SENAI, Intertek, DNV) sono accreditati per verificare e attestare l’esecuzione di tutti gli indicatori di certificazione. Attualmente sono 90 le aziende brasiliane coinvolte nel progetto, delle quali circa 30 già certificate.

Il Sustainable Origin rappresenta una grande opportunità per le aziende di allineare i processi produttivi a degli indicatori riconosciuti a livello internazionale, ampliando le opportunità nel mercato dell’export e guidando la crescita sostenibile dell’intera filiera produttiva.

Le fasi iniziali del programma sono state formulate con il supporto di ricercatori ed esperti dell’Università di San Paolo (USP) che, attraverso il lavoro del Laboratorio di Sostenibilità della Scuola Politecnica dell’USP (LASSU), hanno sviluppato una proposta di progetto con indicatori per orientare la valutazione della sostenibilità nel settore calzaturiero. Assintecal, in qualità di ente rappresentativo delle aziende di componenti dell’industria calzaturiera, ha giocato un ruolo primario nello stimolare la costruzione pratica di un programma che, nel 2013, è diventato un progetto pilota da applicare nella pratica di mercato e testarne il funzionamento e la fattibilità con le aziende di calzature e componenti.

Ricordiamo che il Brasile è il quinto paese produttore di calzature al mondo, con oltre 860 milioni di paia di scarpe prodotte ogni anno, esportate in oltre 170 paesi nel mondo, per un valore che supera i 6 miliardi di dollari, e 280 mila persone direttamente occupate. Ma non solo: il Brasile può contare su un’esperienza di oltre 130 anni nella produzione di calzature (la prima fabbrica è datata 1888), e 5600 sono aziende attualmente presenti sul territorio. Per quanto riguarda il mercato interno, il Brasile è il quarto consumatore mondiale di calzature e circa l’85% della produzione del Paese è destinata proprio ai propri cittadini. La catena di fornitura è tra le più organizzate al mondo e vede protagoniste circa 10mila aziende, che impiegano circa 355mila persone direttamente. Ma è anche una catena sostenibile. Il Brasile ha le più basse emissioni di CO2 (KG/PIL) rispetto ai maggiori produttori di scarpe nel mondo, nonché il più alto livello di energie rinnovabili sul consumo energetico (solare, eolica, energia idroelettrica e altre fonti di energia rinnovabili) rispetto ai maggiori produttori di scarpe del mondo. Inoltre, più di 450 milioni di dollari all’anno vengono investiti in attività innovative, il 47% delle quali riguardano innovazioni ambientali.