Nome omen: Suave racchiude il concept tutto dedicato al confort e lo stile della calzatura femminile. Il marchio nasce in seno al calzaturificio Calsuave fondato nel 1993 a Guimarães, nel distretto calzaturiero del nord del Portogallo: 28 anni di attività in cui è passato dal produrre appena 60 paia di calzature al giorno all'attuale produzione di 3.500 paia al giorno, in uno stabilimento di 8mila metri quadrati, dove producono anche le proprie suole, sottopiedi e tacchi in diverse combinazioni di materiali iniettati, e che rifornisce i mercati internazionali con un prodotto di qualità. Ce ne parla José Moura, direttore vendite dell'azienda, che abbiamo incontrato in occasione dell'edizione di luglio di Expo Riva, dove il marchio Suave ha presentato la sua PE22.

Quali sono le caratteristiche della collezione che avete presentato ad Expo Riva Schuh?

“La collezione punta decisamente sul colore e la freschezza delle proposte, per introdurre una nota di ottimismo in reazione al periodo della pandemia. In particolare, abbiamo investito sullo sviluppo di tre nuove linee con 200 stili diversi per andare incontro alle esigenze quotidiane della donna moderna. Naturalmente sempre ribadendo i valori della nostra calzatura: stile senza eccessi e confort garantito da materiali alta qualità, linee ergonomiche, dispositivi per il benessere del piede e della camminata”.

Qual è la tipologia di clienti di Suave?

“Ci relazioniamo con grossisti, retailer e e-commerce. Per la gestione dei diversi mercati preferiamo affidarci a distributori locali, così possiamo affinare la nostra strategia ad hoc per ogni mercato”.

Quali sono i i paesi in cui distribuite le vostre calzature?

“La nostra è una diffusione worldwide: dalla Nuova Zelanda al Giappone, agli Usa: siamo presenti in 30 diversi paesi. Questo è stato possibile grazie alla nostra capacità di saper sviluppare collezioni ad hoc per rispondere ai gusti e alle esigenze dei consumatori dei diversi mercati. Una sfida che, appoggiandoci sulle solide basi costruite nel passato, continuiamo a vincere di stagione in stagione”.

Quale parte ha avuto la digitalizzazione nel periodo di pandemia e quale ruolo avrà nel futuro della vostra azienda?

“Durante l'emergenza sanitaria abbiamo girato il 70% delle nostre operazioni sul canale digitale: abbiamo istruito video conference con i nostri clienti e ci siamo appoggiati sul nostro sito istituzionale, dove i nostri clienti hanno potuto vedere le collezioni ed effettuare i loro ordinativi. Nel futuro il canale digitale resterà un importante supporto, anche se ovviamente, vista la tipologia del prodotto calzatura, poterlo vedere e toccare dal vivo resta determinante per il nostro lavoro”.

Da quanto tempo partecipate a Expo Riva Schuh e come mai avete deciso di essere presenti all'edizione della ripartenza?

“Veniamo da Riva del Garda da ormai 26 anni e, non appena il Governo italiano ha sciolto le riserve sull'organizzazione degli eventi fieristici permettendo ad Expo Riva Schuh di tenere l'edizione di luglio, non abbiamo avuto dubbi: dovevamo essere presenti per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal tornare ad incontrarci dal vivo. Siamo partiti con basse aspettative e forse per questo siamo rimasti più che soddisfatti dall'andamento dello show: abbiamo incontrato i nostri clienti e avuto nuovi contatti”.

Quale sarà secondo voi il futuro della calzatura?

“Durante la pandemia il prodotto confort è stato molto richiesto e noi crediamo che questo trend si affermerà sempre di più nelle prossime stagioni e nei prossimi anni: quindi guardiamo al futuro con ottimismo”.