Organizzato da Assocalzaturifici con la collaborazione di ICE Agenzia e MAECI, #strongtogether@Kiev che si è svolto negli spazi delll'Hyatt Regency Hotel della capitale ucraina, sede storica di Shoes from Italy, ha visto la partecipazione di una cinquantina di buyer provenienti dalle più importanti città dell'Ucraina come Kharkiv, Lviv e Odessa. Gli operatori che hanno preso parte all'evento con le collezioni PE2021, brand del calibro di Accademia, Elio's, Giorgio Fabiani, Kelton, Lab Milano, Loriblu, Marina Crezioni, MarinoFabiani, Nila&Nila, Pakerson e Repo, si sono dichiarati soddisfatti dell'andamento della manifestazione e hanno dimostrato ancora una volta la resilienza delle aziende italiane nel contesto complesso segnato dalla pandemia. Altrettanto soddisfatti i buyer che, al netto del calo numerico, hanno comunque apprezzato il valore dell'iniziativa.

“L’appuntamento ucraino  #strongertogether@Kiev ha dimostrato che anche in momenti di grande difficoltà come quello che stiamo vivendo, la nostra associazione, supportata dai soggetti istituzionali promotori del made in Italy, riesce a mantenere presidi forti sui principali mercati di esportazione. – ha commentato Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici – Questo è il compito di Assocalzaturifici,  associazione di imprenditori che non si arrendono di fronte agli ostacoli, per quanto insormontabili possano sembrare. Era ed è nostro dovere cercare in questo momento ogni occasione per aiutare le nostre imprese a raggiungere i propri clienti. Ben vengano i canali digitali a integrazione della relazione con la clientela. Ma il nostro prodotto e il know-how che lo caratterizza, come la capacità di customizzazione rispetto alle esigenze del cliente, richiedono un rapporto più stretto l’acquirente. Il mio auspicio è che il workshop ucraino, con questa formula,  possa essere il primo di una lunga serie e aiuti a penetrare altri mercati fondamentali per la nostra filiera, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Cina alla Corea passando per il Giappone. Inoltre in questa congiuntura auspico che il mondo delle istituzioni non ci lasci soli e supporti con finanziamenti e adeguate politiche fiscali, le attività di promozione, export e partecipazione alle fiere internazionali delle nostre aziende.  È il momento di sostenere il made in Italy, il driver per la rinascita economica del nostro Paese post pandemia”.