Mariacristina Ferraioli

Anno dopo anno, collezione dopo collezione, la moda amplia il suo orizzonte cercando e trovando sempre possibilità inedite di dialogo con le nuove tecnologie, il design, le arti visive. In questa costante ricerca, il ruolo dell’arte resta centrale. Lo dimostrano le continue incursioni, le collaborazioni, le influenze, gli scambi frequenti tra i due campi. Il confine tra moda e arte è stato forzato e superato moltissime volte in passato e in tempi più recenti come sulle passerelle delle ultimissime fashion week. Uno scambio fecondo che coinvolge senza sosta sia l’arte moderna che quella contemporanea.

Artemisia Gentileschi, pittrice del Seicento e prima donna ad avere successo in un campo dominato, fino a quel momento, esclusivamente dagli uomini, è la musa ispiratrice della collezione Autunno/Inverno 2023-24 presentata da Chloé durante la settimana della moda parigina. Tutta la collezione ruota intorno all’emancipazione femminile e alla capacità delle donne di imporre la propria visione. La sfilata, che non a caso si svolge all’interno del Centre Pompidou, diventa idealmente una trasposizione personificata delle opere della Gentileschi, che adorava i vestiti ed era solita rappresentare nei suoi quadri tessuti e gioielli con minuziosa dovizia di particolari. Via libera, dunque, a perle, mantelle, vestiti con le maniche Bishop, abiti sottoveste o con nastri di seta da cortigiane.

Chloé
Chloé
Ferragamo
Ferragamo


Altra sfilata, altra ispirazione. È un omaggio alla storia della maison e all’indole sperimentale del suo fondatore, la collezione che Maximilian Davis propone per la collezione Autunno/Inverno 2023-24 di Salvatore Ferragamo. Niente fronzoli e abbellimenti eccessivi. Tutto è giocato sull’eleganza e la preziosità dei materiali: nappa, pelle spazzolata lucida, vernice, vinile, suede, ma anche plastica che viene nobilitata e utilizzata per gioielli design o per realizzare i manici delle nuove borse. Una collezione super grafica, caratterizzata da colori basici e puri: nero, bianco, blu e rosso. Ogni elemento superfluo è bandito come, ad esempio, nei tailleur in cui è eliminata ogni forma di decoro, addirittura in taluni anche i bottoni, per evitare il rischio che possano diventare un elemento di distrazione. L’unico vezzo è rappresentato da una serie di tagli che squarciano il tessuto dell’abito per rivelarne l’essenza. Immediato il riferimento all’opera di Lucio Fontana, tra i massimi artisti del Novecento. Così come Fontana voleva oltrepassare la superficie della tela per svelare al mondo cosa ci fosse oltre, allo stesso modo, i tagli che Davis pratica su abiti total black scoprono lampi di colore rosso brillante.

Dal giorno in cui è diventata direttrice creativa di Dior, Maria Grazia Chiuri non ha mai nascosto la sua predilezione per l’arte contemporanea e la volontà di sostenere artiste di ogni latitudine. Non c’è collezione o sfilata che non preveda la partecipazione di un’artista o un omaggio in chiave femminista all’arte del passato. È avvenuto anche durante l’ultima fashion week parigina che ha visto il coinvolgimento dell’artista di origini portoghesi Joana Vasconcelos che ha creato, per il set design della sfilata, un’opera monumentale e coloratissima in onore di Catherine Dior, sorella minore del fondatore della casa di moda e grande studiosa di piante e fiori. Lo spazio è stato invaso da una proliferazione di forme organiche, ispirate dalla natura e realizzate con tessuti di archivio della maison. Composizioni di stoffe, pizzi, ricami e crochet, tra cui “isole” su cui il pubblico è invitato a sedersi, interagiscono con l’architettura. Un omaggio alle origini della casa di moda e alla forza dell’artigianato.

Dior
Dior
Dior


Gli artisti non rappresentano solo una fonte di ispirazione, ma a volte collaborano anche alla realizzazione di capi d’abbigliamento. È il caso dell’artista Paola Pivi che ha realizzato una capsule collection in edizione limitata per la prossima Primavera/Estate del marchio Canada Goove. Una collezione coloratissima ispirata alle iconiche sculture a forma di orsetto dell’artista italiana. Il progetto prevedeva una finalità benefica: sostenere l’organizzazione senza scopo di lucro Polar Bears International per la tutela degli orsi polari e del loro habitat naturale.

Canada Goove