La 97.ma edizione di Pitti Uomo, in corso alla Fortezza da Basso di Firenze dal 7 al 10 gennaio sconta un posizionamento troppo ravvicinato alle vacanze natalizie e all’inizio della stagione dei saldi, che ha influito con minori presenze da parte del mercato – per altro già in difficoltà – italiano. Il dato fiale è di 21.400 compratori di cui 8.300 esteri: tra loro le boutique più influenti, i grandi department stores, le piattaforme e-commmerce di fascia alta. Un parterre eccezionale che ha conferito dinamismo ed energia al salone nel quale hanno esposto le collezioni di oltre 1200 brand. Il valore di Pitti Uomo d’altronde va oltre i numeri e deve essere valutato “in base a criteri più ampi e duraturi: – commenta Raffaello Napoleone, Ad di Pitti Immagine – nuove opportunità di export per i brand più dinamici, l’impatto della comunicazione, la guida strategica delle politiche promozionali di un intero settore, la diffusione delle innovazioni, il confronto ravvicinato tra i diversi segmenti della filiera produttiva e tra buyer e aziende, la rilevanza degli elementi culturali… Sono questi i fattori che decretano la leadership di questo salone e il suo essere punto di riferimento per il sistema moda internazionale, un riferimento che resta tale anche nei tempi di bonaccia, come in quelli di tempesta”.

Tra i mercati presenti a Pitti Uomo, primo in classifica è la Germania seguita da Giappone, Olanda, Regno Unito, Spagna, Turchia, Francia, Svizzera, Belgio, Stati Uniti, Russia, Corea, Cina, Austria, Grecia, Portogallo, Svezia, Danimarca, Canada, Cina-Hong Kong.

Trasversale in Fortezza da Basso accanto alle collezioni abbigliamento del classico, informale e avant-garde anche l’accessorio scarpa, irrinunciabile complemento del guardaroba del gentleman. Tra le tendenze espresse dal salone, un classico rinnovato nelle forme e nei colori, la predominanza dello stivale declinato dal Beatle al mountain boot passando per influenze military e Brit. La sneaker ha avuto un ruolo altrettanto importante sia nello streetwear che nell’activewear e si è espressa con un look in perfetto bilanciamento tra istanze estetiche e performance, speso sfoggiando

fondi importanti e chunky.