Sicurezza, tecnologie digitali per il virtual try on e offerte mirate, personalizzazione, sostenibilità ma anche meno possesso. Sono queste le direzioni nelle quali stanno andando le preferenze dei consumatori italiani in campo della moda, lo evidenzia la ricerca condotta da AstraRicerche presentata nell'ambito di Trend Academy/See the Next della Camera di Commercio di Bari lo scorso 1 giugno 2021.

La pandemia del Covid-19 ha lasciato negli italiani molti timori che inevitabilmente condizioneranno gli acquisti del futuro: “L'idea che si possano creare prodotti di abbigliamento e accessori con materiali che riducono la possibilità a virus e batteri di sopravvivere risulta innovativa per il 65,4% del campione, personalmente rilevante per il 57,5% e credibile per il 50%” commenta Alessandro Ambrosi presidente della Camera di Commercio di Bari. E' questa una indicazione importante per i produttori, insieme all'interesse suscitato nei consumatori italiani dalle possibilità offerte dalle nuove tecnologie digitali, in particolare la prova virtuale (55,1%) e software che, in base alle preferenze espresse, mostrano capi adatti ai gusti di ciascuno (53,7%).

virtual try on di Nike

Più tradizionale, l'adesione ai trend del momento (40%) è un fattore ancora determinante nel momento dell'acquisto, accanto al buon rapporto qualità/prezzo (26,8%), lo stile distintivo e la qualità, importanti per un italiano su sette. Ma è sempre più forte la richiesta di personalizzazione dei capi, non solo per il segmento luxury, ma anche per il prêt-à-porter, da effettuare ad hoc su specifiche richieste del consumatore sull'idea di base del produttore (51,5%) oppure attraverso piccole modifiche che rendono il capo unico (51,1%): “Meno prodotto per tutti, più prodotto per me: – è il motto che definisce questa tendenza secondo Cosimo Finzi, direttore di AstraRicerche – bastano piccole modifiche per rendere unico quello che nasce in serie. Il desiderio del capo senza uguali supera il limite del lusso non raggiungibile per farsi democratico. Una sfida per chi produce e per chi vende al pubblico, ma anche un segnale culturale: siamo tutti diversi e lo vogliamo sottolineare anche nelle scelte di acquisto”.

Cosimo Finzi
Personalizzazione di calzature sul sito di DIS


Anche la sostenibilità, tema che ha subito una forte accelerazione durante la pandemia, è un driver importante per l'acquisto da parte di consumatori sempre più consapevoli nei confronti dell'ambiente, tanto che 6 su 10 si dichiarano interessati a comprare marchi che dimostrano il loro impegno in questa direzione, e addirittura l'80% è disposto a spendere qualcosa in più per un capo con un minore impatto ambientale, soprattutto tra i giovani. “La moda, nel suo ruolo di espressione dell'immaginario sociale, – commenta Patrizia Martello, esperta di tendenze e culture di consumo – oggi intercetta ed esprime le sensibilità contemporanee circolanti in questo momento storico. Oltre alla sostenibilità ambientale, il genderless – cioè la moda fluida senza distinzioni di identità di genere – è l’altro grande territorio ispirativo e di incontro tra stile e istanze culturali”.

Patrizia Martello


In ultimo, la ricerca segnala i diversi modi di fruire della moda, non più basati sull'idea di possesso, ma su formule innovative come il “prova e rendi”, che permette di utilizzare i capi per qualche giorno e poi renderli se non soddisfano le esigenze (49,3%), modalità preferita rispetto al semplice noleggio che consente di accedere ai capi di elevata qualità ad un prezzo contenuto (32,1%). Ma si fanno strada anche i servizi di acquisto in abbonamento (con una marca gradita di cui si devono acquistare almeno 2 capi l'anno con un vincolo per un certo numero di anni), graditi al 37,8% degli italiani.