"Io sono ottimista. Dobbiamo essere in grado di ristrutturare il nostro sistema di offerta produttiva, il sistema delle imprese per riuscire a cogliere questa che sarà una ripresa forte, correggendo gli errori e le storture con cui siamo entrati in questa crisi": così ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, intervenendo al think tank "Made in Italy: setting a new course". A questo si aggiungono tassativamente i temi ambientali. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha sottolineato come l’industria italiana per il riciclo dei rifiuti industriali è la seconda al mondo. "La vera sfida è la governance globale: l’Europa deve decidere se il dumping ambientale può essere accettato o deve essere disincentivato". Sulla discussa direttiva sulla plastica, Bonomi contesta le linee guida che sono state estese in maniera abnorme, mettendo al bando i prodotti biodegradabili. "Bisogna affrontare il tema della sostenibilità con grande buon senso, la nostra impressione è che ci sia un integralismo sull'ambiente, che non tiene conto che per arrivare a un mondo migliore c’è una transizione, un tempo di trasformazione".
Claudio Marenzi, presidente e ceo di Herno, past president di Confindustria Moda e attualmente al vertice di Pitti Immagine, ha sottolineato come in questi giorni la moda si stia finalmente riprendendo i suoi spazi fisici. A Parigi sfila l’haute couture, a Milano la fashion week maschile e alla fine del mese torneranno le fiere fisiche. La filiera del tessile-abbigliamento-accessorio (Tma) è un sistema che nel 2019 aveva sfiorato i 100 miliardi di fatturato e rappresenta un motore economico e sociale per il nostro Paese. Il Tma è stato, insieme a turismo, ristorazione e spettacolo tra i settori più colpiti dalla pandemia, ma la ripresa è iniziata, soprattutto nella fascia del medio e alto di gamma. Acceleratori della ripresa saranno sicuramente la sostenibilità e la digitalizzazione, pilastri del Pnrr e del futuro del Tma, ha spiegato Claudio Marenzi: "Con il motto delle tre R – Reduce, Reuse e Recycle – la nostra filiera, fatta soprattutto da Pmi, lavora sulla sostenibilità ambientale e sociale da molti anni, da prima che il tema diventasse centrale in ogni progetto economico o politico. Grazie alle tante certificazioni che aziende di ogni dimensione chiedono e ottengono, lo sforzo per limitare in ogni modo gli impatti negativi sull’ambiente è dimostrabile e quantificabile" Ma ormai non basta più: occorre cambiare non soltanto i processi produttivi e distributivi, dall’approvvigionamento delle materie prime alla progettazione dei negozi, ma anche – e soprattutto – la sostenibilità sta già cambiando il modo in cui stilisti, creativi e imprenditori pensano le collezioni e organizzano ogni parte della catena del valore. "Tuttavia serve anche l’impegno dei consumatori: dobbiamo sentire tutti la responsabilità di un cambiamento culturale e delle nostre abitudini. Le aziende si impegnano da molti anni nel ridurre il consumo di materie prime e investono in progetti di economia circolare, lo stesso deve valere per i clienti finali della moda, cioè tutti noi". Impegnativo è pure il percorso delle digitalizzazione: "Per il Tma vuole dire molto più che e-commerce e showroom virtuali – ha concluso il ceo di Herno -. Deve servire per integrare i processi interni alla filiera e, sempre più importante, per proteggerci da minacce esterne e per rendere più efficiente ogni anello del sistema. Digitalizzazione e sostenibilità possono innescare un circolo virtuoso, per il Tma e per il Paese".
É da segnalare che il piano nazionale di ripresa e resilienza e i fondi in arrivo da Bruxelles stanno funzionando e innescando il motore: "Il primo trimestre del 2021 è stato molto dinamico. Il dato export segna un +4% rispetto al 2020 ma soprattutto, in valori assoluti, siamo a 118 miliardi di euro: un valore superiore rispetto al record del 2019" ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervistato dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini. Riguardo al Pnrr "ce la faremo, per la leadership che sta esercitando l’Italia in Europa e perché le riforme procedono a passo spedito".

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti
Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in conversazione conFabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore