La tracciabilità ha rappresentato il tema cardine di Expo Riva Schuh & Gardabags durante l’edizione di giugno 2022. “Un argomento semplice da comprendere quando riferito ai GPS presenti nelle auto che segnano il punto di partenza, quello di arrivo e il percorso da seguire”, afferma William Wong – membro del Comitato Scientifico di Expo Riva Schuh & Gardabags con delega ai temi della Sostenibilità e moderatore dell’incontro – “ma un concetto ancora di difficile lettura nel settore della calzatura e della pelletteria”.

Come sapere da dove arrivano le materie prime? Dove ha inizio la lavorazione delle pelli? Cosa avviene durante il passaggio in conceria e poi negli impianti dedicati al prodotto finito? Come vengono trasportati i manufatti verso magazzini e rete distributiva e come arrivano nelle mani dei consumatori finali? E poi ancora, come i consumatori utilizzano i prodotti, li riciclano e li riutilizzano?

Queste sono solo alcune delle domande da porsi e a cui si è cercato di trovare risposta lo scorso giugno durante uno degli eventi di Expo Riva Show in compagnia di Ildemar Marchi De Almeida (CEO Conceria Priante – JBS Couros), Kim Sena (Sustainability Manager – JBS Couros), Alberto Lampis (Strategic Sourcing Raw Materials Senior Specialist O-PM Footwear & Accessories – Hugo Boss) e Luigi Grosso (Founder Euro Brand Management GmbH).

La tracciabilità nel settore della moda è uno strumento fondamentale: favorisce pratiche sostenibili, dà consapevolezza sulla provenienza delle materie prime e sulle modalità di produzione. Capiamo meglio quali sono le nuove sfide da fronteggiare per creare un sistema di regole internazionali valide per marchi e fornitori.

Il concetto di tracciabilità dal punto di vista degli attori della catena di approvvigionamento

Ildemar Marchi De Almeida – CEO Conceria Priante, JBS Couros

Ildemar Marchi De Almeida esordisce indicando la sostenibilità come valore che fa ormai parte del DNA della Conceria Priante: “Dal 2014 ci impegniamo a verificare le materie prime, la loro origine, il processo di produzione e la consegna ai produttori”. La tracciabilità rappresenta il modo più efficace per favorire la trasparenza e per generare prima la consapevolezza e poi la fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti. Aggiunge Kim Sena: “Il concetto di tracciabilità acquisisce un valore ancor più ampio se si pensa a come, fino a poco tempo fa, i consumatori fossero completamente all’oscuro del sistema di produzione e non sapessero da dove arrivavano i prodotti, mentre ora si cerca di fare sempre più luce su ogni fase del processo così che anche il consumatore finale abbia a disposizione le informazioni necessarie per prendere decisioni d’acquisto di qualità e in connessione con i propri valori”.

D’accordo con queste affermazioni anche Alberto Lampis e Luigi Grosso, che precisa: “La tracciabilità e la trasparenza sono l’evoluzione di quello che negli ultimi dieci anni abbiamo chiamato con il termine generico di sostenibilità. Tracciare le merci significa capire che cosa viene trasportato, da dove, in che modo e qual è, quindi, il tipo di prodotto che arriva al consumatore. All’interno di questo discorso è necessario prendere in considerazione anche il packaging, oltre alla logistica, poiché tutto contribuisce a rendere il prodotto stesso e la catena di fornitura più o meno eco-sostenibili”.

La tracciabilità come opportunità per aumentare la competitività nel mercato

La tracciabilità è sempre più un pilastro fondamentale su cui aziende e marchi devono basare il proprio business. Ildemar porta l’esempio di JBS Couros: “Ci sono ancora molte azioni da intraprendere per ottenere una produzione ecologica, per mettere in campo modalità ancor più responsabili nel gestire le risorse naturali, ma è un percorso necessario da affrontare perché rappresenta una delle chiavi per continuare a fare affari nel settore delle calzature. Noi abbiamo iniziato a percorrere questa strada con Kind Leather, un modo per cambiare il sistema di produzione della pelle e lasciare un’impronta innovativa nel mercato”.

Kim Sena – Sustainability Manager , JBS Couros 

Continua Kim Sena: “Ogni business coinvolto nella catena di approvvigionamento è in relazione con gli altri e il programma JBS 360° punta proprio a connettere tramite database ogni passaggio all’interno della catena di fornitura. Il concetto è di associare a ogni pelle un codice identificativo con cui è possibile conoscere la provenienza della materia prima, la conceria e, quindi, le modalità di lavorazione. In questo modo si ottiene visibilità sulla provenienza del pellame e ogni attore della catena può scegliere che cosa e da chi acquistare, escludendo ciò che reputa non corretto o poco etico”.

Interviene Alberto Lampis affermando che anche per i marchi del mondo della moda diventa importante il concetto di tracciabilità ed è fondamentale che l’immagine stessa del brand esprima valori sostenibili. “Sono i rivenditori, infatti, ad essere in stretto contatto con i clienti finali e devono essere in grado di fornire e comunicare informazioni precise che dimostrino l’eco-sostenibilità dei prodotti”.

Luigi Grosso aggiunge che “nel breve termine i nuovi consumatori, soprattutto quelli della GenZ e i loro successori, saranno sempre più interessati a processi sostenibili. Saranno loro a chiedere espressamente che le aziende siano consapevoli degli impatti delle loro produzioni e che prendano i giusti provvedimenti affinché le regole siano rispettate. Mentre legislazione e regolamentazioni lavoreranno a supporto, per fornire linee guida comuni e per dire cosa fare e come farlo. Le aziende, quindi, saranno sempre più spronate a scegliere fornitori etici, coloro che si sapranno adattare alle nuove esigenze dettate da un’economia dell’ecologia e della sostenibilità. La fiducia diventa davvero un valore fondamentale tra gli attori della catena di approvvigionamento perché ci si troverà a fare affari con coloro che condividono i nostri stessi valori. Così come i consumatori acquisteranno dai marchi che risponderanno meglio alle loro richieste di sostenibilità”.

Alberto Lampis – Strategic Sourcing Raw Materials Senior Specialist O-PM Footwear & Accessories , Hugo Boss

In un mondo sempre più orientato verso pratiche etiche e sostenibili, coloro che scelgono di continuare la propria produzione seguendo questi principi saranno sempre più centrali nel mercato e presi in maggiore considerazione dai consumatori, a loro volta informati e consapevoli di quello che si cela dietro ogni prodotto – queste le considerazioni emerse dal confronto tra i relatori.

Lavorare sulla tracciabilità è un investimento per il futuro

La tracciabilità diventa un valore aggiunto per il prodotto stesso, tanto che deve essere portata avanti dalle aziende nonostante i momenti di crisi mondiale, come la pandemia e la guerra. “Queste gravi problematiche”, afferma Alberto Lampis, “oltre a essere nocive di per sé, creano rallentamenti anche per lo sviluppo della sostenibilità perché distolgono l’attenzione da questi temi. Ma tracciabilità e trasparenza non sono condizioni raggiungibili dall’oggi al domani, rappresentano un lavoro graduale da fare giorno dopo giorno anche rispettando quello che chiedono i consumatori, rispettando quindi l’equilibrio tra domanda e offerta”.

Luigi Grosso – Founder Euro Brand Management GmbH

Ci sono molte perplessità attorno a questi argomenti, i marchi stessi hanno timore di rendere note le proprie catene di approvvigionamento che, in molti casi, vengono ancora ritenute una questione privata. Le aziende sono sempre state abituate a mantenere segretezza riguardo i processi interni e di business. Devono abituarsi gradualmente a mostrare se stesse e a collaborare in modo trasparente con gli altri. Come afferma Luigi Grosso: “Tutte le parti coinvolte devono lavorare per raggiungere lo stesso obiettivo, quello di essere sostenibili e di prendere decisioni migliori per il futuro del pianeta. Quando si raggiungerà davvero questo modo di agire comune e condiviso, allora la tracciabilità diventerà più semplice da attuare”.

L’altra grande sfida da affrontare è quella della comunicazione, ovvero spiegare in modo chiaro ai consumatori l’enorme potenziale della tracciabilità. “Non è un tema semplice da veicolare”, interviene Matteo Pasca, CEO di Arsutoria, “perché quando si entra nel dettaglio dell’argomento emergono una serie di aspetti difficili da far comprendere. Soprattutto ai consumatori che non conoscono tutte le terminologie specifiche del mercato perché, ad oggi, non fanno ancora parte del loro quotidiano. Nuovi media e comunicazione devono proprio aiutare le industrie a rendere questi temi sempre più vicini ai consumatori, in modo da fornire loro la conoscenza necessaria per comprendere cosa significa davvero scegliere di acquistare un prodotto sostenibile e qual è la sua importanza. In questo modo, la tracciabilità stessa diventerà sempre più concreta e reale”.

William Wong – Comitato Scientifico di Expo Riva Schuh & Gardabags con delega ai temi della Sostenibilità