“Stiamo lavorando malgrado tutto, anche se le quantità non sono più quelle di prima. I clienti non si vedono e francamente, al momento, la situazione è un po’ difficile. Io spero che se non a gennaio, almeno il prossimo giugno si possa ricominciare a lavorare in modo discreto.

La tendenza premia linee confortevoli, anche se comunque belle. Le persone, forse, hanno capito che la scarpa deve essere sì bella, ma deve essere soprattutto comoda. E questo, tutto sommato, non è un male.

Un po’ tutta l'Europa è stagnante, come previsto. Credo si possa puntare su altri Paesi, in cui la pandemia si sta evolvendo in modo diverso: i Paesi arabi, per esempio”.