Pasquale Pisano, coraggioso imprenditore casertano che ha deciso di aprire un nuovo calzaturificio proprio durante la pandemia, crede alla fortuna. Ma, invece di affidarsi al classico cornetto di corallo, ha scelto un talismano davvero inusuale per la sua nuova attività: darle il nome “Covid 19”: “Quando la pandemia sarà solo un brutto ricordo – spiega così le ragioni di questa scelta – ci sarà di sicuro una ripartenza. Il nome mi sembrava un amuleto ed è venuto così, di getto. Sono certo che porterà bene”.

Calzaturiero da sempre, Pasquale Pisano negli anni Ottanta ha fondato la Gi.Pi che in breve tempo è arrivata a produrre calzature anche per la Polizia, i Carabinieri e la Guardia di Finanza, dando lavoro a centinaia di addetti. Oggi riparte con “Covid19” puntando inizialmente a produrre tra le 200 e 300 paia giornaliere di calzature uomo e con l'obiettivo di ottenere presto le certificazioni necessarie non solo a garantire la qualità delle calzature, ma anche la gestione sostenibile del posto di lavoro. “All'inizio produrremo esclusivamente calzature di tipo civile – dichiara – ma nel giro di qualche anno la mia intenzione è quella di tornare a rifornire anche Polizia e militari”.

A condividere la nuova avventura imprenditoriale di Pasquale Pisano ci sarà il figlio Giacomo che si occuperà della commercializzazione insieme ad una rete di rappresentanti in Italia, ma con lo sguardo già rivolto verso l'export.