La moda sta cambiando: sembra un’ovvietà, perché la moda per sua stessa natura ‘cambia’ continuamente. In realtà, quello che stiamo vivendo oggi, più che un cambiamento, è una vera e propria ‘rivoluzione’, che interessa sempre di più le modalità con cui la moda propone i propri prodotti al consumatore, il modo in cui comunica con lui e i protagonisti della ‘scena moda’.
L’avvento della pandemia ha senza dubbio spinto il piede sull’acceleratore del digitale, che è entrato ormai a far parte della quotidianità di ognuno di noi, anche nell’acquisto di abiti e accessori, e gli stessi showroom considerano ormai ‘normale’ presentare online la nuova collezione ai buyer di tutto il mondo.
Il sodalizio tra moda e digitale ha però assunto nel corso degli ultimi due anni anche il volto del ‘gaming’, con le varie capsule create per gli avatar dei video games più amati – da Animal Crossing a Tennis Clash e Pokémon Go -, e con le sfilate collettive in-game, la prima lanciata a marzo 2020, in pieno lockdown, con gli avatar di ‘Animal Crossing: New Horizons’ vestiti da stilisti del calibro di Valentino, Marc Jacobs e Gcds.
Abbiamo poi le modelle e le influencer digitali, sempre più ricercate e richieste dalle grandi griffe della moda e che stanno riscrivendo a colpi di sorrisi e pose da ‘top model’, le regole stesse del fashion. Tra le più celebri ci sono Lil Miquela, la influencer brasiliana diciannovenne con oltre 2.5 milioni di follower su Instagram, tanto perfetta quanto non reale, frutto della creatività della start-up Brud: con i suoi occhioni castani e la frangetta alla francese, è lei la preferita da grandi brand del calibro di Calvin Klein, Prada e Chanel. Non possiamo poi non ricordare Noonoouri, anche lei diciannovenne sbarazzina e accattivante, nata dalla mente di Joerg Zuber (che si è ispirato per il suo volto a Naomi Campbell e Kim Kardashian), e che vanta oltre 350mila follower su Instagram e collaborazioni con i grandi nomi del fashion internazionale come Genny, Furla, Dior, Victoria Beckham, Versace, Calvin Klein, Marc Jacobs e Lorenzo Serafini, che l’ha scelta come testimonial della sua PreFall 2019.
Tra l’altro, le influencer digitali al pari di quelle vere, veicolano ai loro follower non solo stili di moda e di vita, ma anche il loro punto di vista personale su tematiche cruciali per il nostro secolo come sostenibilità, diritti degli animali ed empowerment femminile, facendosi portavoce di un messaggio di cambiamento sociale.
Che cosa hanno in più le influencer digitali rispetto alle loro omologhe in carne e ossa? Costano meno e risolvono totalmente i rischi di pubbliche relazioni ed eventuali gaffe e ‘cadute d’immagine’. Una strategia, quella degli avatar digitali, già adottata dai big asiatici tra i quali Tmall, che dopo aver collaborato con celebri modelle virtuali come Noonoouri, ha deciso di presentare la propria influencer, Aimée, scelta da Miu Miu e Prada per presentare le loro collezioni.
È sempre più diffuso, però, anche il processo contrario, che vede le influencer umane chiamate ad indossare abiti virtuali. È successo la scorsa estate con la piattaforma globale leader nel campo della moda di lusso Farfetch, che ha digitalizzato una ventina di abiti e accessori dalle collezioni preordinate di brand come Balenciaga, Palm Angels, Khaite, Off -White, Oscar de la Renta, Dolce & Gabbana e altri, e li ha poi inviati digitalmente a diversi influencer in tutto il mondo. Un’iniziativa che si è rivelata un successo sul fronte dell’efficienza e del risparmio economico, perché ha permesso di testare rapidamente i prodotti prima della messa in produzione, ma anche sul fronte ecologico, perché ha ridotto gli sprechi e l’impatto ambientale legato all’invio di merci dall’altra parte del mondo.
Ricordiamo anche la presentazione, in occasione della scorsa edizione della Milano Fashion Week, della prima “Avatar Factory” italiana IGOODI, che ha offerto ai visitatori del proprio showroom milanese l’opportunità di realizzare gratuitamente il proprio Avatar 3D – uguale in ogni dettaglio alla figura reale e completato da un ricco dataset di misure antropometriche del corpo con tabella taglie corrispondente -, da utilizzare per gli acquisti online di capi di abbigliamento, avendo la certezza dell’esattezza della taglia ordinata e riducendo in questo modo il problema dei resi.
Ma il digitale ha anche ‘spostato’ le prospettive tra chi è in passerella e chi è nel front show, tra chi sfila e chi guarda, invertendone i ruoli. È ciò che è successo, ad esempio, nella ormai celebre sfilata di Demna Gvasalia per la presentazione della collezione PE 2022 di Balenciaga, dove lo stilista georgiano ha invitato buyer, vip e giornalisti al Théâtre du Châtelet di Parigi, creando un ampio red carpet all’ingresso dove i modelli sono stati fotografati insieme agli invitati. Contemporaneamente, all’interno del teatro, venivano proiettate le immagini degli arrivi, trasformando così il red carpet nella passerella vera e propria, su cui sfilava la collezione applaudita dagli ospiti in sala. Al termine del defilé, a sorpresa, sono arrivati anche i Simpsons, i personaggi della serie cult creata da Matt Groening, con la proiezione sullo schermo di un episodio speciale creato ‘ad hoc’ dove Demna Gvasalia – in versione Simpson naturalmente – per festeggiare il compleanno di Marge regala agli abitanti di Springfield una fashion experience nella città francese. La stessa Marge, ad un certo punto, sale e sfila in passerella, applaudita da Kim Kardashian e Kanye West, mentre in prima fila nel parterre vediamo Anna Wintour che decreta il successo o meno della collezione!
Il digitale è senza dubbio una delle strade su cui si muove la ‘rivoluzione ‘ che sta interessando e trasformando la moda. Ma non è l’unica. Un’altra riguarda i protagonisti della scena: i brand. Fino a oggi eravamo abituati a vedere i marchi del fashion che ‘sconfinavano’ in altri ambiti merceologici, dai profumi agli arredi per la casa. Oggi si stanno curiosamente affacciando al palcoscenico della moda nuovi player: le aziende del furniture e del food&beverage. Prima c’è stato il debutto della linea di abbigliamento sportivo firmata dalla catena di ipermercati LIDL, con tanto di fenomeno di ‘follia social’ che ha visto le sneaker gialle-blu Lidl (vendute a 12,99 euro in store) arrivare a quotazioni record di oltre 450 sterline su Ebay, alla stregua di veri e propri oggetti da collezione. Adesso a fare il suo ingresso ‘a sorpresa’ nel mondo fashion troviamo anche il colosso svedese dell’arredamento low cost IKEA, che dopo aver lanciato un anno fa la sua prima collezione streetwear in Giappone, da ottobre 2021 approda anche in Italia con la capsule ‘Eftertrada’ (che in svedese significa ‘successore’) di abbigliamento e accessori…
La ‘rivoluzione fashion’ è appena cominciata e ci sono buone probabilità che in un futuro molto prossimo ne ‘vedremo di tutti i colori’!