Quale manifestazione di carattere fortemente internazionale, Expo Riva Schuh vede da sempre, tra i suoi protagonisti-chiave, le associazioni di categoria dei rispettivi paesi partecipanti, attraverso le quali molte aziende possono prendere parte alla fiera e presentare i propri prodotti ai mercati di riferimento europei ed extra europei. In un momento in cui la pandemia ha segnato profondamente i mercati e condizionato le scelte e le abitudini di consumatori e aziende, è quindi quanto mai importante ascoltare dalla viva voce dei protagonisti che cosa è cambiato e quali sono le tendenze del prossimo futuro.

Situazione e prospettive del mercato

Partendo da un fermoimmagine della situazione nel proprio Paese e delle prospettive di sviluppo, João Maia, General Manager di APICCAPS (Associazione portoghese industria della calzatura, componenti e articoli in pelle) afferma: “L'industria calzaturiera portoghese esporta il 95% della propria produzione nei mercati internazionali più esigenti, in particolare Germania, Francia e Paesi Bassi. La pandemia da COVID-19 ha portato alla chiusura, in più periodi, della vendita al dettaglio tradizionale in tutti questi mercati e, di conseguenza, ad una riduzione della nostra attività produttiva. Dalla fine del primo trimestre in poi, e con il processo di vaccinazione molto avanzato, questi mercati hanno iniziato a riaprire le loro economie e l'anno 2021 ha finito per registrare una crescita del 12% sui mercati esteri. La performance delle nostre industrie nell'ultimo trimestre del 2021 è stata la migliore mai registrata e l'inizio del 2022 è stato molto promettente, con una crescita delle vendite all'estero di oltre il 20% nei primi due mesi dell'anno”.

Anche Erkan Zandar, Presidente di Aegean Leather and Leather Products Exporters Association (Turchia), sottolinea come il processo di normalizzazione dell’Europa post pandemia, legato alla vaccinazione di massa, sia stato l’inizio di un processo di ripresa dell’economica di settore, che ha portato ai Paesi europei un vantaggio anche rispetto alla Cina: “In questo periodo di ripresa dell’economica europea, il fatto che la Cina sia ancora chiusa a causa della pandemia, ha costituito un elemento cruciale per il nostro paese, che si è avvantaggiato dei problemi legati all’approvvigionamento di filiera e ai lunghi tempi di consegna, proponendosi come un’alternativa interessante rispetto a quella asiatica per le richieste dei buyer interessati a ordini di piccola e media scala, ma anche per big buyer”.

Pur guardando oltre i confini europei, e in particolare al Brasile, la situazione del mercato calzaturiero appare in ripresa nel 2021, come ci conferma Leticia Sperb Masseli, Project Manager of Abicalçados: “L'industria calzaturiera ha registrato una ripresa nel 2021, con la produzione di calzature cresciuta del 9,8%, attestatasi a 806,3 milioni di paia. Un incremento stimolato principalmente dalla dinamica delle esportazioni, che sono cresciute del 31,8% al paio, superando addirittura del 7,3% il livello pre-pandemia: 123,7 milioni di paia di scarpe, pari a 900,3 milioni di dollari. Gli Stati Uniti, principale destinazione delle calzature brasiliane, hanno assorbito rispettivamente il 25,4% in valore e il 12,3% in volume, tanto che le esportazioni verso questa destinazione, nel 2021, sono risultate le più alte dell'ultimo decennio. Per il 2022 si prevede prosegua l’andamento di ripresa della produzione e di crescita delle esportazioni. Per la produzione, in particolare, si stimano tassi di crescita compresi tra 1,8% e 2,7%. L'aumento sarà trainato, soprattutto, dalle esportazioni di calzature, che dovrebbero crescere in volume con una media del 9,3% rispetto al 2021. In dollari, in uno scenario ottimistico, le esportazioni dovrebbero superare la soglia del miliardo di dollari”.

In Europa, tuttavia, la ripresa del settore calzaturiero è oggi influenzata in modo decisivo dalla guerra in Ucraina e dal possibile scenario di instabilità che ne consegue, come conferma João Maia (APICCAPS): “Attualmente, le conseguenze dell'evoluzione del conflitto in Europa, l'aumento dei prezzi delle materie prime e l'inflazione, già molto alta in alcune regioni del mondo, sono temi cruciali e che dobbiamo tenere d'occhio”. Tematiche che sottolinea anche Nicola Tupputi, presidente del Consorzio Fashion Export Made in Italy: “Il sistema moda, nell'ultimo triennio, ha subito una forte contrazione a causa della pandemia e oggi la ripresa economica e commerciale appare fortemente condizionata dalla guerra in Ucraina e dagli aumenti delle materie prime, energetici e dei trasporti”.

Situazione con luci e ombre quella che riguarda la Turchia, come sottolinea Erkan Zandar (AEGEAN), che afferma: “Se da una parte osserviamo che la guerra russo-ucraina ha aumentato la domanda di calzature per il nostro Paese – in quanto i calzaturifici ucraini sono stati esclusi dalla filiera -, dall’altra il deprezzamento del rublo ha portato alla perdita di ordini da parte della Russia, per noi uno dei mercati di esportazione più importanti. Per questo motivo puntiamo a focalizzare la nostra attenzione sul resto d’Europa, proponendoci ai grandi compratori come paese di produzione e investimento”.

Canali e mercati di sbocco

I due anni di pandemia hanno profondamente cambiato anche i canali di distribuzione e i paesi di riferimento dei diversi mercati, come ci conferma lo stesso Maia (APICCAPS): “Dal punto di vista dei canali distributivi, l’e-commerce è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, a tutto vantaggio dei marchi che hanno saputo creare una solida base di clienti online, così come delle aziende, loro fornitrici, che hanno saputo sviluppare modelli di produzione incentrati sulle piccole serie e la velocità di risposta al mercato, fattori essenziali nelle vendite digitali”. “Dal punto di vista dei mercati, il Portogallo punta oggi a consolidare la propria presenza nei mercati europei più esigenti, ma anche continuare a perseguire strategie di crescita in mercati rilevanti come Canada, USA e Giappone”.

Sempre parlando di mercati, Erkan Zandar (AEGEAN) afferma: “Il 2021 è stato un anno in cui ci siamo concentrati in particolare sui mercati a basso volume di esportazione dalla nostra regione. Quindi, accanto all’Europa e al Regno Unito, ci siamo rivolti ad alcuni mercati esotici come il Kazakistan e la Mongolia. Nel prossimo futuro intendiamo incrementare il nostro volume di affari nei mercati in cui abbiamo relativamente poche interazioni commerciali e concentrare la nostra attenzione su mercati interessanti per i nostri associati come Australia, Corea del Sud, USA e Canada “.

Anche il Brasile, dopo l’avvento della pandemia, ha rivolto la propria attenzione a nuovi mercati alterativi agli Usa, che restano la piazza di riferimento per eccellenza: “Negli ultimi anni – afferma Leticia Sperb Masseli (Abicalçados) – i paesi dell'America Latina sono apparsi come attori importanti nella nostra strategia di esportazione, seguiti da quelli europei e mediorientali. Le nostre calzature sono comunque presenti in almeno 160 paesi nel mondo. Come Abicalçados, e in collaborazione con ApexBrasil, abbiamo un programma di internazionalizzazione del settore che prevede l’elezione, ogni due anni, di mercati di riferimento per le nostre calzature, scelti mettendo in relazione le prospettive degli associati, con le indagini sui mercati potenziali. Attualmente, l'elenco dei mercati-target comprende Stati Uniti, Colombia, Emirati Arabi Uniti, Francia e Regno Unito”.

Articoli e trend in crescita

Guardando, invece, più da vicino il mercato e focalizzando la nostra attenzione sulla tipologia di prodotti e le tendenze che segnano il periodo, Maia (APICCAPS) afferma: “Negli ultimi due anni le preferenze dei consumatori sono cambiate a causa della pandemia, orientandosi principalmente su prodotti più legati al comfort e all'outdoor, mentre è diminuita la domanda di calzature eleganti e formali. È cresciuta la domanda di scarpe sportive, da lavoro e di sicurezza, così come l’attenzione verso prodotti sostenibili, un ambito nel quale anche il Portogallo ha deciso di investire, con lo stanziamento di 140 milioni di euro nei prossimi tre anni. Continueremo, inoltre, a focalizzare la nostra produzione su una calzatura di eccellenza, con un servizio di qualità, agile e adeguato alle piccole serie e ai piccoli ordini”.

Un’attenzione, quella verso la produzione sostenibile, confermata anche da Leticia Sperb Masseli (Abicalçados): “C'è un'altissima richiesta di prodotti realizzati con materiali sostenibili, ma anche la consapevolezza, da parte del consumatore mondiale, di come sia necessario che l’intero processo produttivo sia corretto sotto il profilo ambientale, economicamente sostenibile e socialmente equo. In questo contesto, l'industria calzaturiera brasiliana appare come un'importante alternativa a livello mondiale, perché i produttori brasiliani hanno da tempo investito molto in sostenibilità di prodotto, con lo sviluppo di linee, collezioni e marchi sostenibili, ma anche in relazione ai processi e alla gestione aziendale”. Anche il comfort appare un trend in forte crescita: “Le aziende brasiliane si sono specializzate nel corso degli anni nel settore comfort, cercando di migliorare e incorporare sempre di più le tecnologie in grado di garantire il massimo benessere del piede per adulti e bambini, con l’introduzione di solette anatomiche, materiali hi-tech, sistemi di ammortizzazione tipici dello sport, ecc.”.

Per quanto riguarda, invece, la produzione calzaturiera in Turchia, Erkan Zandar (AEGEAN) afferma che la richiesta del mercato europeo, che è quello di riferimento, si focalizza in particolare su prodotti quotidiani in pelle e sul comfort, come scarpe da ginnastica, pantofole…

Le associazioni a Expo Riva Schuh

Infine, abbiamo chiesto alle associazioni qual è il motivo principale per cui hanno scelto di partecipare con le loro collettive a Expo Riva Schuh & Gardabags e quali sono le aspettative in termini di business e contatti. Zandar (AEGEAN) afferma con convinzione che: “Expo Riva Schuh è la fiera più importante ed efficiente d'Europa, grazie ad una base di prodotti a valore aggiunto e con una fascia di prezzo competitiva. Questo è il motivo per il quale, dopo la nostra prima partecipazione nel gennaio 2019, siamo oggi presenti all’interno del quartiere espositivo con un'ampia rappresentanza e puntiamo a garantire la continuità della nostra partecipazione e a rafforzare il nostro legame con la fiera nel corso tempo, proponendoci come partner e fornitori affidabili e di qualità per il mercato calzaturiero europeo ed extra europeo”.

Dello stesso avviso anche João Maia (APICCAPS): “Oggi, l'industria calzaturiera portoghese esporta oltre il 95% della sua produzione in 170 paesi in tutti i continenti. Per questo motivo, la partecipazione a eventi internazionali è fondamentale. Expo Riva Schuh & Gardabags rappresenta un evento di riferimento per il settore, che merita tutta la nostra attenzione”.

La fiducia nella validità ed efficacia di Expo Riva Schuh per il settore delle calzature è confermata una volta di più dall'industria calzaturiera brasiliana, presente da oltre 15 anni alla fiera di Riva del Garda con il supporto del programma Brazilian Footwear: “Possiamo dire che, anche di fronte alle riconfigurazioni del mercato mondiale, Expo Riva Schuh resta fondamentale per la strategia degli esportatori brasiliani e le nostre aspettative per l’edizione di giugno sono sicuramente molto positive” – afferma con convinzione Leticia Sperb Masseli (Abicalçados).

Lo stesso Made in Italy ha, da sempre, tratto vantaggio dall’internazionalità di Expo Riva Schuh e dal suo ruolo di apripista del calendario della stagione moda, come conferma Nicola Tupputi – Consorzio Fashion Export Made in Italy: “Per le cosiddette ‘calzature di volume’, Expo Riva Schuh rappresenta, da circa 40 anni, un appuntamento imprescindibile per le nostre aziende, nonché il termometro del mercato calzaturiero nel suo complesso. Oggi più che mai, con il modificato assetto internazionale, questa 97^ edizione offrirà agli operatori del settore indicazioni preziose circa gli orientamenti sui prodotti, gli investimenti e gli assetti futuri”.

João Maia (APICCAPS)
Leticia Sperb Masseli (Abicalçados)
Erkan Zandar (AEGEAN)
Nicola Tupputi ( Consorzio Fashion Export Made in Italy)