La ricerca attesta come grazie alla spinta del digitale il settore del lifestyle sia tra i più importanti d’Italia: netcomm-2nell’ultimo anno il 54% gli e-shoppers hanno acquistato prodotti nella categoria fashion, superando di tre punti percentuali l’elettronica di consumo, il 44% ha acquistato prodotti di bellezza e cosmetica, il 16% mobili ed oggetti di arredo e design.
Stando al settore fashion, la ricerca di netRetail evidenzia come il primo touchpoint utilizzato per l’acquisto di abbigliamento, calzature e accessori sia rappresentato dalle recensioni on line (39%), seguito dal sito del band (29%), il passaggio in store (22%), l’app del retailer e la piattaforma online. La finalizzazione netcomm-3dell’acquisto avviene prevalentemente sui marketplace dove oltre la metà degli italiani (quasi il 60%) compra prodotti fashion. Quali sono i driver della preferenza in queto caso? Oltre alle maggiori capacità di digital marketing, il mix di prezzi vantaggiosi (indicato dal 51% dei consumatori), le maggiori promozioni (43%) e la varietà della scelta di prodotti (29%).
Quale servizio richiede all’etailer il consumatore sofisticato odierno? Consegne ecosostebibili, personalizzate e con possibilità di reso immediato. In particolare, il consumatore vorrebbe poter cambiare data e ora di consegna, ricevere i pacchi anche di sabato e domenica, ricevere pacchi già pronti per essere riconsegnati in caso il prodotto non soddisfi le sue esigenze.
netcomm-liscia“Oggi e sempre più in futuro la chiave della competitività delle aziende che operano nel commercio digitale sta nel rendere sempre più personalizzata l’esperienza di acquisto dei consumatori – commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm – Le tecnologie stanno già ridisegnando tuta la filiera dell’industria dell’abbigliamento: il punto di partenza è la previsione della domanda e l’intelligenza artificiale è tra le tecnologie più impattanti nell’industria del fashion retail, grazie alla possibilità di disegnare collezioni e nuovi prodotti sulla base dei dati di tendenze del settore. Le analisi predittive consentono di matenere una relazione con il cliente anche dopo l’acquisto, proponendo un’offerta sempre più personalizzata, così come anche grazie a chatbot e assistenti virtuali, in grado di migliorare costantemente l’assistenza al cliente. Grazie all’AI ci si aspetta anche di ridurre la percentuale di resi, con impatti energetici evidentemente positivi”.