Da sindaco, ma anche da persona nata e cresciuta a Riva del Garda, come ha visto cambiare la sua cittadina in questi lunghi mesi di quarantena da Covid?

Da che mi ricordi, non avevo mai visto la mia Riva così ferma e deserta. Di colpo, tutto si è paralizzato. Negli ultimi anni, infatti, Riva ha saputo fare dell’internazionalità e della destagionalizzazione del turismo alcuni dei suoi maggiori punti di forza, con presenze e visitatori provenienti da tutto il mondo – anche se in modo particolare dal nord Europa -, attratti da un mix virtuoso di lago, monti, città d’arte, fiere, eventi culturali.  Di colpo, con il lockdown, tutto questo è venuto meno, ma al contempo Riva si è mostrata in tutta la sua bellezza, con i suoi meravigliosi paesaggi intatti e silenziosi.

Come state affrontando questa nuova fase di riaperture e ripresa delle attività e della normalità?

L’economia dell’Alto Garda si basa principalmente su una combinazione equilibrata di industria, servizi e turismo, in un sistema complesso e strettamente interrelato. Nel momento in cui abbiamo dovuto adottare la chiusura forzata di tutte le attività, al di fuori di quelle essenziali, questo complesso sistema si è bloccato e adesso rimettere in moto ‘la macchina’ non è facile: la ristorazione, l’hôtellerie, i trasporti, il commercio, gli eventi ecc. Bisogna, infatti, considerare che Riva del Garda, da sola, conta oltre il 50 per cento del turismo di tutto l’Alto Garda, parliamo di circa 1.800.000 presenze, cui si aggiungono quelle giornaliere, per un totale di oltre 4 milioni di visitatori l’anno. Molti hotel e ristoranti non apriranno prima di luglio, per poi, se possibile, prolungare la stagione fino a novembre. Ci sono molte regole da seguire e anche molti costi aggiuntivi, dovuti alle esigenze di sanificazione e sicurezza. Insomma, rimettere in moto tutto questo complesso circuito non è facile, ma ci siamo già messi in azione.

Quali sono i primi appuntamenti culturali, sportivi, eventi e manifestazioni che avete in programma e che segneranno la ripresa vitale di Riva?

Il primo evento che ha segnato la fine del lockdown e la ripresa delle attività culturali è stata la mostra dell’artista rivano Riccardo Schweizer “Tempesta sul Lago”, in calendario fino al 26 luglio. È, inoltre, stata confermata, anche se in forma ridotta, la tradizionale ‘Notte di fiaba’, che si terrà dal 27 al 30 agosto con spettacoli, musica, giochi di luce ecc., in piena sicurezza. Parlando di eventi fieristici, abbiamo poi naturalmente in programma il prossimo dicembre ‘Expo Riva Schuh’, che ogni anno richiama visitatori fidelizzati da ogni parte del mondo che vengono a Riva del Garda per scoprire le novità e i trend della calzatura di volume, ma anche le bellezze, il clima e i sapori del Trentino. Una manifestazione che rappresenta uno dei nostri fiori all’occhiello e che incarna l’alto livello raggiunto nell’organizzazione di fiere, congressi ed eventi di respiro internazionale.

In questo periodo abbiamo vissuto tutti in una sorta di ‘bolla’ spazio-temporale: ritiene che ci saranno dei cambiamenti nelle nostre abitudini e stili di vita che resteranno anche una volta superata l’emergenza Covid?

Penso che quasi tre mesi di lockdown abbiano spinto l’Italia a recuperare 30 anni di arretratezza nell’uso delle tecnologie informatiche! Il distanziamento ha imposto l’uso della tecnologia per gli studenti, così come per la maggior parte dei lavoratori, e in generale dei cittadini. Sono aumentati gli acquisti online di ogni genere, così come le operazioni bancarie e persino la telemedicina. In questo processo si sono evidenziati tutti gli aspetti positivi dell’uso della tecnologia e di internet, aspetti di cui in futuro non potremo non tenere conto. Ma sono anche emerse le molte lacune e la disomogeneità per fasce sociali, di età e geografiche. L’obiettivo in futuro sarà offrire pari opportunità di accesso alla tecnologia a tutti i cittadini.

Ci sono degli aspetti o dei trend che questa emergenza sanitaria ha fatto emergere e che potranno diventare punti di forza da sfruttare in futuro?

Il telelavoro ha decongestionato le nostre città, riducendone l’inquinamento, mentre l’uso della tecnologia ha permesso di semplificare la burocrazia… Il lockdown ha, in una parola, dimostrato che ‘si può fare’. Negli ultimi anni i giovani già chiedevano con forza un mondo più pulito, più rispettoso dell’ambiente, e uno sviluppo più sostenibile. Ed è proprio in direzione di un maggiore utilizzo della tecnologia e di una maggiore sostenibilità ambientale che bisogna andare. Anche nell’ambito dei consumi, l’esperienza del lockdown ci ha insegnato qualcosa e credo che sempre di più in futuro le persone ricercheranno prodotti di qualità e fatti per durare nel tempo.

Quali pensa siano le ‘carte vincenti’ che Riva del Garda deve saper giocare in questa difficile partita per rilanciare il turismo e attrarre i visitatori professionali?

Riva dovrà in futuro puntare sempre di più sull’offerta di prodotti e servizi di qualità e in grado di rispondere con efficacia alle sue molteplici tipologie di turismo, che vanno dal turismo balneare a quello sportivo, dal turismo congressuale e fieristico a quello culturale. Si dovrà anche guardare con ancora maggiore attenzione al rispetto dell’ambiente e dei suoi equilibri, sfruttando ad esempio le energie rinnovabili e green, investendo ancora di più in piste ciclabili, sviluppando il trasporto pubblico e i collegamenti interregionali su treno, sfruttando gli incentivi del Governo per le ristrutturazioni sostenibili. Un altro aspetto fondamentale su cui intendiamo investire è il rafforzamento del  brand ‘Lago di Garda’ , già oggi molto conosciuto dal turismo nord europeo e mondiale: il lago, le montagne e le città d’arte che ci circondano – come Verona, Mantova, Brescia e le trentine Rovereto e Trento – permetteranno alla nostra regione, e a Riva del Garda, di attrarre turisti e visitatori durante tutto l’anno.