La difficile congiuntura economica che stiamo vivendo legata alla pandemia ha avuto un forte impatto anche sulle fiere. Quale significato ha avuto la partecipazione di alcune delle vostre aziende allo scorso Micam, unica fiera avvenuta in presenza?

Se qualcosa abbiamo imparato in questi mesi è che nel nostro settore il “touch and feel” continua ad essere fondamentale per il rapporto tra produttori e clienti B2B, soprattutto nelle calzature più fashion e nelle innovazioni di produzione. Le esperienze virtuali sono molto positive, ma non sostituiscono l'interazione personale, sia durante le manifestazioni fieristiche, che negli showroom. MICAM è stata la fiera di riferimento del calendario fieristico e l’unica avvenuta in presenza, il luogo dove si è consolidata la maggior parte delle operazioni di acquisto. È stato importante trasmettere al settore che, nonostante la durezza con cui la pandemia ha colpito la Spagna, le aziende di CALZIA – Yute de Caravaca hanno continuato a lavorare nel rispetto di tutte le misure di igiene e distanziamento.

Rispetto alle aspettative, come è andata questa edizione così ‘particolare’ di Micam?

Le aspettative non erano buone, ma gli imprenditori sono arrivati in Italia fiduciosi dopo i risultati soddisfacenti di Gallery Shoes. Indubbiamente, le cancellazioni dell'ultimo minuto, sia da parte  dei visitatori che degli espositori, sono state dannose per tutti e sarebbe stata apprezzata una maggiore capacità di reazione. Ci auguriamo che l'organizzazione MICAM abbia apprezzato l'enorme sforzo economico compiuto dalle aziende presenti, sforzo che non é stato compensato con le vendite. Penso che si possa uscire da questa situazione tutti insieme e che, allo stesso modo in cui le nostre imprese hanno sostenuto con la loro partecipazione il MICAM, allo stesso modo la fiera sostenga queste aziende nei tempi a venire, che saranno certamente molto duri.

Come associazione, come state supportando le aziende in questo difficile momento?

Fin dai primi giorni della pandemia, abbiamo lanciato un piano di sostegno per le nostre aziende basato su tre linee principali – supporto legale-lavoro-salute – in modo che le aziende avessero informazioni complete e dirette, adeguate alle circostanze dell'intero settore, sui Regolamenti che provenivano dai diversi governi nazionali, regionali e locali. In marzo e aprile abbiamo poi lanciato CALZIA SOLUTIONS LAB, una serie di webinar volti a permettere agli imprenditori di  potessero sfruttare il tempo del lockdown per avere un quadro pià competo e reale della situazione e stabilire di conseguenza le strategie da adottare per il futuro. Il 70% delle nostre aziende ha partecipato a questi incontri di videoconferenze e abbiamo avuto come ospiti importanti leader internazionali del settore. Infine, abbiamo lanciato YOUTE VIRTUAL FESTIVAL B2B, la nostra fiera virtuale nata come alternativa al Yute Arts Festival che si celebra in Caravaca de la Cruz in giugno e che quest'anno abbiamo  dovuto cancellare. La fiera virtuale, accessibile su http://youte.es, fornisce tutte  le  informazioni e le vetrine virtuali dei diversi marchi partecipanti, con video e contatti finalizzati al business online.

Quali pensate saranno i fattori vincenti per le aziende nell’Era Post Covid? Quali carte vincenti hanno le vostre associate da giocare in questa difficile partita?

Questa crisi sta accellerando molti cambiamenti che erano già iniziati anni fa e sta favorendo le aziende più flessibili, digitali e solvibili e l'opinione pubblica sta prestando un’attenzione sempre maggiore a valori come produzione locale, sostenibilità e responsabilità sociale. In questo nuovo contesto le nostre aziende sono senza dubbio in una posizione privilegiata: più di cinque secoli di tradizione nella produzione di “espadrillas” nell'area di Caravaca – regione di Murcia – sono un DNA dall’indiscutibile valore, che vede protagonisti la lavorazione sostenibile di fibre naturali e l'artigianato portato avanti con criteri di responsabilità sociale. Ritengo che l'interesse del grande pubblico per questi valori di sostenibilità e artigianalità non potrà che andare a pieno vantaggio dei nostri marchi, così come delle aziende private label.