Rappresentante nel mondo della calzatura dal 2003 e membro di Assoprov, Fabio Capitelli guidato dalla passione per la scarpa, ha imparato il lavoro dal padre, che fino dall'inizio degli anni Ottanta è stato attivo nel settore. L'abbiamo incontrato ad Expo Riva Schuh dove ha presentato le collezioni PE22 dei brand Ballerina e Alba Moda.

Quali sono le caratteristiche dei brand che cura e che ha presentato ad Expo Riva Schuh?

“Sono due brand con una proposta complementare. Ballerina ha è di gusto più classico, e si basa, come dice il nome, sulle ballerine e sui mocassini per l'estate, e su linee di stivali, tronchetti e sempre mocassini per l'inverno: una proposta made in Italy, con modelli realizzati con pellami morbidi, Ballerina guarda allo stile ma pone attenzione anche al confort. Alba Moda è invece un marchio più giovanile e sportivo, nella PE22 abbiamo presentato una vasta gamma di sandali moda per la donna e calzature maschili come mocassini e driver shoe classiche e fashion. Realizzate sia in Italia che all'estero in Tunisia e Albania, sono calzature con un contenuto moda che si fa notare. Sia la proposta di Ballerina che di Alba Moda si distinguono per l'attenzione allo stile, la cura del dettaglio, la scelta di materiali di qualità e l'attenzione al confort”.

In che cosa consiste il suo lavoro?

“Va dalla consulenza nello sviluppo delle collezioni, dove l'esperienza maturata sui mercati può fornire un efficace ausilio ai produttori, sino alla vendita. La parte più importante della mia attività è ovviamente lo sviluppo della relazione con i clienti con i quali instauro un rapporto diretto, fondato sull'ascolto e la fiducia, elementi imprescindibili per comprendere al meglio le loro esigenze e rispondere efficacemente ai loro desideri. Anche la promozione delle collezioni in fiera, dove si incontrano sia i clienti che si allacciano nuovi contatti, è un momento fondamentale dall'attività: per avere feedback sia sulle collezioni che sui trend di mercato”.

A quale clientela si rivolge?

“Mi relaziono soprattutto con catene di retailer e con qualche e-commerce, principalmente dei mercati di Francia e Belgio”.

Come ha cambiato il suo modo di lavorare la pandemia?

“Nonostante le difficoltà e le restrizioni sui viaggi, ho cercato di visitare i clienti per mantenere un contatto il più diretto possibile. Per i mercati più lontani come Russia e Giappone questo non è stato fattibile, allora mi sono rivolto al canale digitale, adottato anche durante i periodi di lockdown con il resto della clientela: uno strumento che resterà di appoggio anche nel futuro ma che comunque non può sostituire la visita diretta. Per i nostri clienti, infatti, il confronto dal vivo, poter vedere e toccare i prodotti, resta fondamentale”.

E' per questo motivo che avete deciso di partecipare all'edizione di luglio di Expo Riva Schuh?

“Dovevamo esserci, far vedere alla clientela che ci siamo, che abbiamo voglia di continuare a lavorare come prima della pandemia. Le scarpe viste in fotografia sono tutte uguali: in fiera invece i nostri clienti le hanno potuto vedere e toccare con mano la qualità delle nostre proposte: un'esperienza insostituibile. E abbiamo avuto ragione a partecipare: anche se le aspettative non erano delle più rosee, non solo abbiamo incontrato i nostri clienti, ma abbiamo anche avuto interessanti nuovi contatti, in particolare da paesi come la Polonia. Un trend che ci conferma l'interesse sempre maggiore dei paesi dell'est europeo per i nostri brand”.