Dopo oltre un anno, Expo Riva Schuh è tornata con un appuntamento in presenza dal 18 al 20 luglio scorso, confermando una volta di più la resilienza della storica fiera di Riva del Garda e la sua centralità nel panorama fieristico internazionale. È stata senza dubbio un’edizione diversa dal passato, sia per i numeri certamente ridotti, sia per le restrizioni che inevitabilmente l’hanno caratterizzata al fine di garantire la sicurezza  e il distanziamento sociale. accogliendo quasi 3mila visitatori provenienti dall’Europa e dal resto del mondo. E tuttavia è stata un’edizione particolarmente importante per il significato che ha avuto e per il messaggio di reattività e ripresa che ha voluto dare al settore nel suo complesso, con la capacità di attrarre quasi 3mila visitatori provenienti da 79 Paesi nel mondo. Abbiamo voluto ‘catturare’ dalla viva voce di alcuni suoi protagonisti il sentiment generale e avere una panoramica più completa del settore calzaturiero nelle diverse realtà nazionali.

La ripartenza delle fiere in presenza

“Penso che il mondo non si possa fermare a causa del Covid-19 e che le fiere debbano andare avanti, perché sono convinto che dovremo convivere ancora per un po’ di tempo con questa pandemia – afferma Francisco Albert Rico – Manager Director Pinoso’s – Spagna. Per questo motivo la nostra presenza ad Expo Riva Schuh è stata così importante: il fatto di poter incontrare i clienti di persona, mostrare dal vivo il campionario, intrattenere con loro relazioni reali, tutto questo è fondamentale, anche se eravamo consapevoli che non sarebbe stata un’edizione ‘normale’ … Ma da qualche parte bisognava incominciare per far ‘ripartire la macchina’!”.

Dello stesso parere anche il rappresentante di una presenza storica della fiera di Riva del Garda, Ruggero Abbiati – Condor Trade (Inblu) – Italia: “Siamo tornati con piacere a questa edizione di Expo Riva Schuh, appuntamento per noi storico e fondamentale dove incontrare le grandi catene della distribuzione europea, e soprattutto del Nord Europa. Questo perché era importante dare un segnale di ripartenza e di resilienza, ma anche perché dopo tanto tempo finalmente è stato possibile rivedere vis-à-vis la clientela, in un rapporto che non è sostituibile dal digitale. Credo, infatti, che nel prossimo futuro la presentazione virtuale della collezione si integrerà sempre di più con quella fisica, ma non potrà mai andare a sostituirla completamente”. 

Secondo Carlo Crescente, CEO di Focus Int. (Armata di Mare) – Italia, è la tipologia stessa del prodotto ‘scarpa’ a richiedere un contatto in presenza tra produttore e buyer: “La calzatura è un prodotto complesso, perché non conta solo la qualità o meno dei materiali usati o l’estetica piacevole o di tendenza, è fondamentale la calzata, la flessibilità, il confort. La scarpa è un prodotto che è necessario vedere e toccare con mano. Per questo motivo le fiere in presenza sono così importanti: di cinque clienti nuovi che abbiamo incontrato a Expo Riva Schuh, quattro hanno voluto calzare la scarpa prima di fare degli ordini”.

Anche secondo Paulo Martins – CEO Ambitious  – Portogallo, il ritorno dell’edizione fisica di Expo Riva Schuh ha rappresentato una svolta sostanziale per il business aziendale:  “Qui a Riva del Garda lavoriamo soprattutto con private label ed è per noi fondamentale incontrare i buyer in presenza: solo così questi possono vedere da vicino la calzatura, toccarla, e fare gli opportuni aggiustamenti su un dettaglio oppure su un abbinamento di colore o materiale”.

Secondo diversi espositori, inoltre, proprio le restrizioni e le maggiori difficoltà agli spostamenti conseguenti alla pandemia hanno portato, nei tre giorni di svolgimento della manifestazione rivana, visitatori realmente interessati e motivati all’acquisto. A confermalo è anche Paulo Martins di Ambitious: “Senza dubbio questa edizione di Expo Riva Schuh, come tutte le altre fiere in questo momento, è stata sotto tono rispetto al passato, ma non poteva che essere così viste le restrizioni internazionali e i timori ancora legati al Covid, ma abbiamo incontrato buyer seriamente interessati, venuti in fiera non per fare PR, ma per fare campionario e ordini”.

La quasi totalità degli espositori da noi intervistati ha presentato in fiera la nuova collezione per l’estate 2022, anche perché la data posticipata a luglio è già molto in avanti nel calendario stagionale per fare ordini pronto moda per la grande distribuzione internazionale. Senza contare che per prodotti di importazione i tempi di consegna incidono in modo decisivo, come ha sottolineato Carlo Crescente di Armata di Mare: “Per chi come noi fa un prodotto di importazione, e piuttosto complesso in termini di tecnologie utilizzate e abbinamento di materiali, le tempistiche di produzione sono medio-lunghe, così come i tempi di spedizione, e quindi le collezioni vanno programmate con largo anticipo e non permettono di lavorare in pronto moda”.

Segnali di ripresa e nuovi equilibri globali

L’affluenza in fiera in presenza è stata la conferma di una prima inversione di rotta rispetto alla crisi conseguente alla pandemia, con un recupero del settore abbigliamento e calzature in diversi paesi, come ci conferma Francisco Albert Rico di Pinoso’s :” “La situazione vendite in Spagna mostra i primi segnali di ripresa dopo un lungo periodo di stagnazione. Quando è scoppiata la pandemia, infatti, la gente ha continuato ad aver bisogno di generi alimentari, ma l’abbigliamento e le calzature sono passati in secondo piano, anche se il nostro prodotto (calzature confort e per diabetici) ha subito un calo contenuto. A distanza di oltre un anno, cogliamo invece i primi segnali di un ritorno all’acquisto, soprattutto in negozio, tanto che in questi ultimi mesi abbiamo rilevato una decrescita delle vendite dirette online dal nostro sito, a favore di quelle nei punti vendita fisici. È importante però ricordare che la nostra politica aziendale è sempre stata rivolta a proteggere i nostri clienti distributori, applicando un prezzo online che è sempre uguale o inferiore a quello applicato dalla distribuzione fisica”.

L’impressione che finalmente le cose si stiano muovendo è condivisa anche da Paulo Martins di Ambitious, che afferma: “Lavorando per il 98% con il mercato estero, abbiamo una visione globale della situazione, e l’impressione generale è che – dopo un periodo di paura e disorientamento – il mondo stia imparando a convivere con questo virus e anche il mercato della calzatura stia reagendo in positivo”. Anche nel caso di Ambitiuos, il business è stato fortemente influenzato dalle strategie messe in atto dall’azienda durante il periodo di avvento del Covid. “Fin dal primo momento, abbiamo deciso di non fermarci, continuando ad investire in R&S e mettendo a punto sempre nuovi modelli, anche se spesso questo ha significato superare non poche difficoltà nel reperire i materiali o i componenti. La nostra si è dimostrata una strategia vincente e oggi  raccogliamo i frutti di questo lavoro, perché gli stock di magazzino di molti retailer sono terminati e i buyer sono alla ricerca di una modelleria nuova da proporre al cliente finale”.

Una strategia, quella di puntare su un investimento continuo nello sviluppo della collezione, intrapresa anche da Inblu, come ci conferma Ruggero Abbiati di Condor Trade: “A Expo Riva Schuh abbiamo proposto come sempre un’ampia varietà di modelli e, nonostante per il nostro prodotto luglio sia un po’ tardi, abbiamo comunque fissato degli appuntamenti per ordini tardivi. Anzi, proprio per dare un incentivo al mercato, abbiamo puntato sullo sviluppo di diversi nuovi modelli, molti dei quali sono stati selezionati da grandi catene di negozi per ordini importanti”.

Stesso orientamento per Gorkem Bilgin, titolare di Mago Shoes – Turchia, che afferma: “In questa collezione primavera/estate 2022 abbiamo introdotto molti nuovi modelli, caratterizzati da nuovi abbinamenti di colori, stampe su pelle e suole. La nostra nuova linea di sneaker e sandali alla moda ha già ricevuto un feedback positivo dai nostri clienti, grazie ad un mix molto ricercato di moda e comfort. Accanto ai nuovi modelli, sono stati premiati dai buyer anche i best seller di stagione, che rappresentano un’opzione di sicuro successo per le vendite finali. L’avvento del Covid ci ha spinto anche a puntare di più rispetto al passato sui social media, che oggi sono sempre più importanti per comunicare con le giovani generazioni”.

Parlando della Turchia, paese in cui ha sede l’azienda, Gorkem Bilgin sottolinea “Non è un segreto che l'economia di ogni paese sia stata colpita duramente dalla pandemia e la Turchia non fa eccezione. Tuttavia, siamo  lieti di constatare che le cose stanno migliorando giorno dopo giorno e l’affluenza di buyer in fiera ne è stata una conferma”.

Anche Carlo Crescente, di Armata di Mare, conferma di aver incontrato in fiera diversi nuovi clienti, provenienti in particolare da Polonia, Lettonia, Croazia, Canada e Usa, ma sottolinea anche la nascita di nuovi equilibri globali con l’emergere di crescenti difficoltà legate al rincaro delle materie prime e dello shipping dal Far East. “Oggi è sempre più difficile produrre in Cina, perché i tempi di consegna si sono allungati terribilmente e i costi di materiali e componenti sono lievitati. Le compagnie di navigazione cercano di massimizzare il profitto e abbattere i costi facendo più scali in diversi porti rispetto al passato, e di conseguenza i tempi di consegna del prodotti in Europa si allungano a dismisura. Al contempo, è oggi difficile una riconversione della produzione in Europa e in Italia, perché dopo anni di delocalizzazione si fa ormai fatica a trovare manodopera specializzata e competente, a prezzi competitivi. Questo è il prezzo che stiamo pagando dopo aver portato per anni il know how oltre frontiera. Ma non solo: credo che si dovrà ripensare in generale il modo di fare moda, perché la corsa a creare nuove collezioni dalla vita sempre più breve, così come la frenesia del fast fashion, ma anche una moda fatta di prodotti sempre più elaborati e complessi, ha portato a costi ambientali e sociali ormai insostenibili. Penso che il futuro della moda debba andare verso un prodotto più semplice, creato per durare più a lungo e con un’etica sociale e ambientale”.

Paulo Martins – CEO Ambitious
Carlo CrescenteArmata di Mare
Ruggero Abbiati – Condor Trade (Inblu)
Gorkem Bilgin – Mago Shoes
Francisco Albert Rico – Pinoso’s