I dati riferiti al primo semestre del 2021 del mercato tedesco della calzatura, e riferiti ai calzaturifici con più di 50 dipendenti, riportano una crescita delle vendite del 12,5%, pari a 1,44 miliardi di euro. Un segnale di crescita (sia sul mercato interno sia sulle esportazioni) che fa ben sperare il mercato tedesco, duramente provato dal secondo lockdown che ha messo in crisi la rete distributiva così come l’industria manifatturiera, capace di reggere l’urto solo grazie agli aiuti di Stato.
Un dato interessante emerge dalle cifre raccolte da HDS/L: solo le scarpe di sicurezza, sportive e da bambino hanno mantenuto le vendite sui livelli pre-pandemia.
Meno felici le cifre che riguardano l’occupazione. A causa delle chiusure dei negozi, i calzaturifici hanno dovuto tagliare il personale o ridurne l’orario di lavoro: il calo si è attestato, sempre nel primo semestre del 2021, sui 6,2 punti percentuali.

Sotto il profilo dei prezzi alla produzione, il mercato tedesco delle calzature ha mantenuto una sostanziale stabilità rispetto ai primi 6 mesi del 2020, bilanciando i lievi rincari delle scarpe di sicurezza con il calo registrato per tutte le altre tipologie. Il consumatore ha visto, invece, crescere lo scontrino in media del 1,8%.

Sono cresciute anche le esportazioni: 162,5 milioni di paia, per un valore di 3,7 miliardi di euro, hanno lasciato le fabbriche tedesche per raggiungere i mercati esteri, toccando un +8,7% in quantità e un +14,9% in valore, sempre nel confronto con i primi mesi del 2020. I principali Paesi di sbocco per la calzatura tedesca rimangono, nell’ordine: Polonia, Francia, Slovacchia e Italia. Buone notizie anche dal mercato US che grazie alla sua crescita economica ha importato dalla Germania ben 7,3 milioni di paia, quando la cifra del 2020 aveva fatto segnare 3,2 milioni.
I sandali sono senza dubbio il prodotto tedesco che meglio ha performato a livello di export.

Se ci si focalizza sulle importazioni, d’altra parte, il segno meno la fa da padrona. Nei primi 6 mesi di quest’anno 320,5 milioni di paia di scarpe sono state importate in Germania (-5,6% in confronto al 2020), anche se il valore in realtà è diminuito solo del 1,2%. I principali fornitori del mercato tedesco sono: la Cina (che copre il 43,6%, in calo di 4,5 punti percentuali), seguita da Vietnam, Indonesia e India tutte in calo. Meglio l’import dall’Europa che cresce sia per l’Italia che per Polonia, Portogallo e Spagna.

Cosa si aspetta il settore calzaturiero tedesco dai prossimi mesi? Se all’inizio dell’anno la gestione difficoltosa della pandemia rendeva ancora pessimiste le aziende tedesche del comparto, molta fiducia viene riposta sul finale di questo 2021, credendo molto nelle possibilità dischiuse dalla crescita dell’export.

Le uniche note che tutti temono rimarranno stonate riguardano la continua crescita dei prezzi delle materie prime, i costi alti dei trasporti e la carenza di personale specializzato. I tedeschi delle scarpe si aspettano un ritorno ai livelli di business pre-pandemia solo nei primi mesi del 2022.

La presentazione dei dati del mercato tedesco della calzatura durante MICAM di settembre 2021