Mosca ha visto, dal 21 al 24 di marzo, l’ultima edizione di Obuv Mir Kozhi. C’era molta attesa attorno alla manifestazione russa che vedeva la partecipazione di circa 150 imprese italiane.

Coma è andata? Come sta andando il mercato russo? Quali sono le prospettive?A questo proposito vi proponiamo una carrellata di impressioni e commenti di rappresentative aziende italiane.

Massimo Sarti - Baldinini
Massimo Sarti – Baldinini

Dopo 4 stagioni di sofferenza il mercato russo si sta riprendendo e fa registrare una buona ripresa. L’inverno ha poi dato una mano alle vendite favorendo l’interesse dei compratori. Va poi registrata la stabilità del cambio del rublo che in passato era salito alle stelle ma ora è tornato a valori accettabili.
In questa situazione diventa importante la partecipazione ad una fiera come Obuv ritornata ad essere un’opportunità per approcciare i clienti.
In questi due anni di pesante crisi è cambiato anche l’atteggiamento del consumatore finale che preferisce investire in maniera oculata in tutto quello che è moda.

La Russia e il suo mercato calzaturiero si sono stabilizzati. Sono stati due anni difficili e molte aziende hanno chiuso l’attività. Chi è riuscito a rimanere sul mercato è indubbiamente più forte rispetto al passato.
Obuv Mir Kozhi è sempre un importante appuntamento per chi vuole vendere in Russia dove si incontra una clientela meno importante rispetto a quella che visita theMICAM ma utile per scrivere ordini. In generale abbiamo trovato una situazione tutto sommato positiva: il compratore, dopo il ritorno alla stabilità del rublo, è molto più sereno rispetto al passato.

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Monica Virgili – Vittorio Virgili
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Ronny Bigioni – Dino Bigioni

La nostra azienda è presente sul mercato russo da oltre 25 anni e siamo stati testimoni dei tempi migliori e di quelli caratterizzati dalla crisi. Anche questa volta sembra che i russi siano riusciti a tornare protagonisti nel mercato con maggior ottimismo rispetto al passato. Questa fiera è importante per la Russia: chiude praticamente la stagione e offre la possibilità ai compratori medio- piccoli di avvicinarsi ad un prodotto di qualità come il made in Italy.

Questa edizione verrà archiviata, dopo due anni di difficoltà, positivamente. Abbiamo avuto un buon riscontro sia per quanto riguarda il numero delle visite, sia per quanto riguarda l’interesse nei confronti delle collezioni presentate. I russi sono tornati ad acquistare le collezioni italiane e lo hanno fatto proprio in questa fiera diventata per loro molto importante e il loro interesse è stato per i prodotti di qualità senza badare troppo al discorso prezzo.

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Marino Fabiani – Marino Fabiani
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Annarita Pilotti – Loriblu

Siamo di fronte ad un mercato in ripresa ma i segnali positivi li avevamo già colti a Milano nel corso dell’ultima edizione di theMICAM. In generale, la situazione in Russia è migliorata rispetto al passato e l’atteggiamento dei compratori è più sereno rispetto al passato: non c’è stata la temuta inflazione,
il rublo si è assestato. Due fattori importanti per l’economia di questo Paese. Obuv Mir Kozhi conferma poi la sua importanza nel panorama fieristico soprattutto per le piccole e medie aziende chiudendo il cerchio delle vendite della stagione.

Noi italiani stiamo tornando ad essere protagonisti su questo mercato dove, da due anni, incontravamo grosse difficoltà. Rasserenati dall’andamento economico, i compratori russi stanno ritrovando la voglia di acquistare.
Sono tornati anche numerosi a visitare questa fiera sempre importante per chi cerca il prodotto di moda e di qualità. Certo, anche i russi sono alla ricerca di prodotti con prezzi contenuti ma se la scarpa piace ed è particolarmente fashion la comprano senza troppi problemi.

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Giovanni Fabiani – Giovanni Fabiani
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Roberto Tomaello – Nouchka

La stagione è iniziata bene con molte visite già a theMICAM. L’inverno particolarmente freddo ha poi aiutato gli acquisti per la stagione invernale. C’è sempre molta curiosità e molta attenzione nei confronti del prodotto italiano ma dobbiamo stare attenti a non tralasciare quello che è il discorso della qualità.
Dobbiamo evitare di creare confusione nel compratore finale proponendo calzature che hanno poco di Made in Italy. Il prodotto italiano è ricercato anche in questa fiera, tradizionalmente frequentata dai compratori che vengono da fuori Mosca.

La ripresa del mercato russo è evidente anche se non siamo ai livelli di qualche anno fa. Sinceramente, dopo theMICAM, dove abbiamo registrato un vero e proprio ritorno dei compratori russi, mi aspettavo più affluenza a questa edizione di Obuv Mir Kozhi che rimane, comunque, un appuntamento al quale non si può rinunciare e devi essere presente. L’atteggiamento del compratore russo? Si è adeguato alla situazione di instabilità e di incertezza ma fondamentalmente rimane ottimista per quanto riguarda il futuro.

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Andrea Brotini – Pakerson
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Massimo Cerutti – Cerutti

Una ripresa, anche se leggera, l’abbiamo verificata anche noi. Probabilmente hanno influito fattori come la ritrovata stabilità del rublo. Per quanto riguarda la fiera mi auguro che in futuro non perda espositori. E’ vero che è stata rinnovata e migliorata ma potrebbe non bastare. Io vedo molto bene un’alleanza con la fiera di abbigliamento dove il compratore può trovare un’offerta veramente appagante.
Questo ritorno del compratore russo ha messo anche in evidenza un altro fattore: chi non si è rinnovato e chi non ha saputo rinnovarsi ha imboccato la strada della definitiva chiusura.

Abbiamo un’esperienza ventennale in questo mercato e siamo stati testimoni di molti alti e bassi sino ad arrivare all’ultima crisi di due anni fa decisamente pesante. Per la verità i primi segnali positivi per il mercato russo sono venuti dall’ultima edizione di theMICAM anche i trend delle due fiere sono diversi: a Milano vengono i grossi compratori, ad Obuv i piccoli e i medi.
La conferma che il Made in Italy è tornato al primo posto nei loro gusti viene proprio da questa edizione della fiera moscovita.

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Gianfranco Butteri – Butteri
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Eugenio Scheggia – Spring Mario Bruni

È stata una buona edizione di Obuv Mir Kozhi dove abbiamo visto molti compratori provenienti da diverse regioni della Russia. I segnali positivi delle ripresa sono evidenti: il rublo si è stabilizzato e l’inverno è stato favorevole dal punto di vista climatico. Questa fiera ha poi confermato il suo ruolo particolarmente interessante per quanto riguarda gli ultimi acquisti della stagione: è qui che si chiude il cerchio degli ordini iniziato a gennaio.

Quello russo è un mercato decisamente molto importante per il “made in Italy” e da questa fiera abbiamo avuto risposte decisamente positive per quanto riguarda l’interesse dei compratori russi verso le nostre calzature. Non sono stati momenti facili per questi Paese con tante difficoltà dovute soprattutto a fattori esterni come l’andamento del rublo e le sanzioni volute dalla UE. Ora sembra che le cose si stiano mettendo per il meglio. Per quanto riguarda la fiera abbiamo cercato di portare alcuni miglioramenti che sono stati apprezzati sia dagli espositori che dai visitatori.

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Arturo Venanzi – Franceschetti
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Danilo Nasini – GDN Mirage

La mia sensazione è che, nel mercato russo, la ripresa ci sia ma molto più lenta di quello che potrebbe sembrare. In questa edizione di Obuv Mir Kozhi c’è stato indubbiamente un buon afflusso di visitatori provenienti da molte aree del Paese ma non abbiamo colto un grande entusiasmo.
Comunque questa rimane una fiera dove è sempre importante esporre se si è interessati al mercato russo. Va anche apprezzato il lavoro di restyling che è stato eseguito con un ottimo risultato finale.

Il mercato russo si sta riprendendo ma i segnali li avevamo già colti a theMICAM. Rispetto all’inverno scorso la situazione è decisamente più interessante e le prospettive sono buone. In questa stagione i compratori stanno cercando calzature, morbide, comode dalla calzata giusta.
Per quanto riguarda Obuv Mir Kozhi ha riaffermato il suo ruolo di fiera per i compratori russi medio- piccoli che la frequentano con interesse. Per questa ragione chi vuole vendere in Russia non può fare a meno di partecipare.

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Enrico Gazzani – Aldo Bruè