Dopo l’imposizione dei dazi sulle importazioni Usa di acciaio e alluminio da parte di Donald Trump, l’UE ha risposto imponendo un tasso tra il 10 ed il 25% su 200 prodotti a stelle e strisce, tra cui la calzatura.
Una misura presa a malincuore lo scorso giugno e che va contro ai principi liberisti europei: “Non avremmo voluto arrivare a tanto – ha infatti commentato il commissario al commercio europeo Cecilia Malmström – ma le decisioni unilaterali degli Stati Uniti ci hanno obbligato. Se loro tornano sui propri passi, ritireremo anche noi i dazi”.
A distanza di tre mesi dal battibecco tra Usa e UE, la situazione è ancora in stallo: i dazi non hanno svolto l’effetto deterrente auspicato sulle politiche protezionistiche del presidente americano, né tuttavia si sono verificate le ritorsioni paventate da Confindustria sul made in Europe e made in Italy. L’unica certezza è che le scarpe americane, come le Nike, costeranno un po’ di più al consumatore europeo.