Ha innescato una rivoluzione con il suo New Look e, da allora, non ha mai smesso di influenzare la moda e la cultura mondiale con i suoi strepitosi vestiti. Anche gli accessori sono
diventati protagonisti nei suoi defilé, è stato infatti lui a far sfilare per la prima volta sui tacchi a spillo. Poi Vigevano riuscirà a far diventare industriale la sua invenzione, ma questa è un’altra storia.
La mostra al VAM espone vestiti e accessori della prolifica creatività di Christian Dior, tra cui i celebri abiti con gonna a
corolla. Tra le scarpe si possono ammirare decolleté finemente ricamate e stampate a temi floreali, pantofoline cinesi con linguetta arrotondata all’insù, sandali con rami di corallo e anemoni fioriti…
La parabola artistica di Christian Dior durò poco, appena
dieci anni, periodo di tempo sufficiente ad introdurre un nuovo concetto di femminilità, una silhouette con vitino stretto nella mitica guepière e con gonne sontuose che si allargavano come tanti petali a coprire le gambe. Amante dell’UK fu da lei ricambiato, e la stessa regina Elisabetta II è stata una delle sue prime e più fedeli fan.
L’influenza di Christian Dior non si interrompe con la sua prematura morte a Montecatini Terme nel 1957, ma continua ad ispirare i giovani couturier e la sua Maison, che ne porta avanti l’eredità da ormai sessant’anni. La mostra affianca il Dior storico alle nuove collezioni, tracciando un filo di continuità tra le une e le altre.