Daniele Ancarani
Daniele Ancarani nel calzaturificio

Il debutto di Daniele Ancarani avviene negli anni ’80 come designer di calzature donna per aziende di Bologna, sua città natale: Buccheri, Bruno Magli e successivamente Di Sandro. Nel 2001 sviluppa la sua prima collezione in cui esprime la necessità di “abbandonare il sensazionalismo per proporre prodotti portabili e concreti”. Che per lui non significa abbandonare creatività e fantasia, ma canalizzarle per raggiungere risultati di stile e vendibilità.
Nel 2001 apre a Bologna la prima boutique, il cui è arredo è ispirato all’architettura americana degli anni ’40; seguono a breve le aperture di altri punti vendita a Bologna e successivamente a Perugia, Catania e Roma, ognuno con una sua peculiare identità.
Quando Fabio Alibrandi entra nella sua vita e lo affianca nel lavoro, nel 2014, viene inaugurata una nuova showroom alle porte di Bologna, in via Zanolini 15: uno spazio ricavato da una vecchia fabbrica, dove vengono presentate le collezioni ai clienti nazionali ed internazionali.

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DRUSILLA FOR FOR DANIELE ANCARANI

Che cosa è stile per Daniele Ancarani?
“Lo stile è un modo di essere ed è strettamente personale. Non subisce imposizioni, né ha età: è sentirsi sempre a proprio agio con se stessi”.
Quali le linee guida del marchio?
“Classe e buon gusto, senza fronzoli. Le iperboli moderniste e il dictat ‘giovane a tutti i costi’, sono per me parole chiave, accanto alla semplicità delle forme arricchita da dettagli accuratamente elaborati e finiture artigianali”.
Da dove trae spunto per le sue collezioni?
“Da uno street-wear sofisticato ma confortevole, in cui le forme e le altezze dei tacchi non sono mai estreme. Vogliamo realizzare un prodotto di qualità che non rinunci a un prezzo accessibile, mirando ad una scarpa contemporanea in cui materiali, colori e linee sono ideati e selezionati con estrema cura ed attenzione”.

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Come avete interpretato il prossimo Inverno 18-19?
“Abbiamo lanciato una collezione contaminata da piccoli dettagli ricchi di storia, di percezioni tattili che sorpassano l’appagamento della vista, per un prodotto che nella sua unicità ed esclusività riassume i risultati delle più moderne tecnologie e rispetta la tradizione. Un tornare indietro e soffermarsi su un particolare, per riviverlo in chiave contemporanea.
Lo sguardo è caduto su uno stile street-wear, mutuato dallo sportswear che si appropria delle tendenze derivanti dall’abbigliamento di strada, dalla cultura giovanile che esprime il proprio stile in modo trendy e cool”.
Siete soddisfatti dei risultati raggiunti in questi anni?
“Direi proprio di sì. Nel 2017 il fatturato ha sfiorato gli 1,7 milioni di euro con un incremento del 68,2% rispetto l’anno precedente. Il trend di crescita iniziato nel 2014 è decisamente positivo”.
Cosa vi aspetta nel prossimo futuro?
“Vogliamo sicuramente incrementare le vendite in Cina, in cui siamo cresciuti del 25% nelle ultime stagioni, in Giappone, il cui aumento ha toccato la doppia cifra (+10%) e in Inghilterra (+15%).
Per quanto riguarda il retail abbiamo in previsione di aprire un monomarca a Torino, mentre all’estero stiamo valutando Monaco di Baviera e Parigi, in cui vorremmo essere presenti entro il 2018”.

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