E’ quanto delineato dall’indagine a campione condotta dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici che riguarda i primi nove mesi del 2018. Mesi in cui la produzione nazionale ha subito un’ulteriore contrazione, del 2,4% nei volumi, con -5% solo nel terzo trimestre.ind-calzaturificio-video
Da gennaio ad agosto 2018 i dati Istat sulle esportazioni fanno emergere nuovamente un quadro a luci ed ombre: da un lato calano i quantitativi, fissi a 143,6 milioni di paia, -3,1%, dall’altro aumentano i valori a quota 6,5 miliardi di euro, un record assoluto che si riflette sul saldo commerciale estero ancora largamente positivo, sebbene in flessione: 2,9 miliardi di euro.
calzaturificioLa destinaziona principale dell’export italiano resta l’UE (7 paia su 10 esportate) che registra +2,7% in valore, ma con andamenti altalenanti nei diversi mercati: in Germania, prima destinazione per quantitativi, i numeri sono stabili (+0,2%) e i valori aumentano del +2,4%. Calano invece Francia, Spagna, Paesi Bassi e UK (rispettivamente -8,7%, -9,8%,13,9% e 1,1% in quantità).
Più soddisfacenti le vendite extra-UE (+4,7% in valore e +3,6% n quantità) che segnano +4,7% in valore e +3,6% in quantità. Tra i mercati più performanti ci sono la Svizzera (+15%) e la Cina (+20%): la prima industria-calzaturiera-scarpe-produzione-imagoeconomica-koae-835x437ilsole24ore-websi conferma l’hub commerciale preferito dai brand italiani, la seconda assieme alla Corea del Sud (+11%) compensa l’andamento negativo di Hong Kong e Giappone (rispettivamente -7% e -3,9%) sul mercato asiatico. Bene anche il Nord America, con Usa al +4,5% in volume e Canada che vola a +23,4% grazie al Ceta.
La nota dolente arriva invece dal mercato russo che appprofondisce la crisi, arretrando

Milan, Italy. 14/09/2018. At the Assocalzaturifici headquarters in Milan (Assocalzaturifici is the Italian Footwear Manufacturers’ Association) press conference to present the upcoming MICAM 86 edition. The Assocalzaturifici and Micam President Annarita Pilotti.

dell’11,3% in volume: “I livelli restano purtroppo al di sotto quasi del 50% in valore rispetto allo stesso periodo pre-crisi del 2013- dichiara Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici – questo spiega le forti difficoltà che devono affrontare le aziende dei distretti da sempre votati a questo mercaato e, più in generale, della CSI”.
Altre piazze in negativo: il Medio Oriente (-7,6%) con UEA al -1,5% e Arabia Saudita al -14,7%.
E l’talia? Il mercato nazionale è ancora stagnante, con 0,8% in quantità e -0,9% nei valori. Un solo comparto a traina le vendite, quello delle sneaker, alle quali – tra l’altro – la prossima edizione di Micam (febbraio 10-13) dedicherà un progetto ad hoc: PLUG.MI.
L’attuale congiuntura finisce inevitabilmente per impattare sulle aziende (-2,5%) e addetti del settore (-314 unità dall’inizio dell’anno).