Il clima è peggiorato nel secondo semestre 2018 e la produzione è scesa del 4%, portando a ritoccare la stima di chiusura per l’anno a -2,6%. Anche l’export è sceso a -2,3% nei quantitativi a fronte di valori in crescita del 4,2%, che, malgrado tutto, portano a registrare l’ennesimo record nel valore delle esportazioni: 9.578,47 milioni di euro. Altro segnale negativo, per la prima volta il saldo commerciale decresce (-2%), pur attestandosi sulla ragguardevole cifra di 4.449,11 milioni di euro.
tommaso_cancellaraTommaso Cancellara illustra la performance del made in Italy nei diversi mercati esteri, come da dati Istat relativi ai primi dieci mesi del 2018: “calano i quantitativi dell’export in Unione Europea, dove sono dirette 7 paia su 10 esportate: -4,6%, malgrado la crescita dei valori, +3,6%, a fronte di un significativo aumento del prezzo medio (+8,6%). Vanno meglio, invece, i mercati Extra-UE che crescono nei quantitativi (+2,9% e nei valori (+4,3%)”.
Tra i mercati dell’Unione Europea vanno benino solo Germania (+2% in volume) e UK (+1,6%), mentre tutte le altre principali piazze registrano quantitativi in ribasso: la congiuntura-3Francia, il nostro primo mercato di sbocco, segna -6,7%, la Spagna -7,7%, l’Olanda -13,7%, il Belgio -11,6% e l’Austria -3%.
Quanto ai mercati extra-UE, continua la crescita a doppia cifra della Svizzera (+14,2% in volume e +17,1% in valore) che si conferma sempre più meta del terzismo dei calzaturifici italiani per le grandi griffe del lusso.
E’ positivo l’andamento in Far East (+3,1% globalmente), congiuntura-6grazie alla crescita a doppia cifra di Cina (+20% sia in volume che valore) e alla performance della Corea del Sud (+6,7% in volume), che compensano i trend negativi di Hong Kong (-7% in quantità) e Giappone (-2,2%).
L’America del Nord va bene, con +7,6% nei quantitativi e +0,8% in valore, gli USA con +5,8% nei quantitativi e il Canada che, per effetto del CETA, registra un ben più cospicuo +21,6% .
La Russia che continua ad essere un mercato importante, soprattutto per i calzaturifici marchigiani, segna purtroppo un nuovo arretramento nei quantitativi (-14,3%). Mentre, allargando lo sguardo sulla CSI, Ucraina presenta arretramenti nei quantitativi e valori ma single digit, mentre il Kazakistan a fronte di valori in negativo, registra quantità positive.
L’export italiano va male anche in Medio Oriente (-10%), con gli Emirati Arabi Uniti a -4,2%9 e l’Arabia congiungura-2Saudita a -19%.
Sul fronte dell’import invece si consolida la crescita sui volumi (+1,3%) con un più marcato +10,3% nei valori; la Cina resta il primo fornitore, con un incremento dei flussi del 4,9%.
A fronte di ciò nei primi dieci mesi del 2018 il saldo commerciale estero si attesta su 3,65 miliardi di euro, con una contrazione tendenziale del -2,8%.
Un ultima considerazione riguarda i consumi delle famiglie italiane che restano ancora al palo: il fashion consumer panel di Sita Ricerca mostra un calo negli acquisti nei primi 11 mesi del 2019: -0,9% in congiuntura-4quantità e -0,3% in spesa. Tra i comparti, l’unico di segno positivo è quello relativo alla calzatura sportiva e sneaker (+3,6% nelle paia e 2,1% in valore). All’ascesa globale di questo segmento di calzature, tra l’altro, MICAM dedicherà un progetto ad hoc, PLUG-Mi realizzato in collaborazione con Fandango, ed ispirato alle sneaker convention l’oltre Oceano, con eventi, esperienze, giochi, musica… la cui anteprima andrà in scena al padiglione 7, nei giorni della fiera (10-13 febbraio).
L’andamento più ad ombre che luce del settore si riflette sulla mortalità delle aziende: 203 calzaturifici hanno chiuso i battenti nei primi 11 mesi dell’anno e 920 addetti hanno perso il lavoro.
Ma il settore, pronto all’appuntamento con MICAM non si fa scoraggiare e attende una svolta dalla fiera: “Abbiamo fatto del nostro meglio per offrire a tutti il migliore ambiente di lavoro possibile: MICAM avrà un richiamo internazionale, con le sue piazze, gli eventi, i seminari di tendenze di WGSN, la nuova area PLUG-Mi”. Insomma, pronti a sfidare la congiuntura!